Giunge alla quarta edizione il progetto di Virgilio Sieni sul ciclo della Passione.
Il sacro, oggi. Ha ancora senso nella società contemporanea, laica e frenetica, accostarsi all’evento sacro per carpirne, attraverso l’arte, il significato più profondo? Esso possiede ancora la sua forza comunicativa, quella capacità di avvicinare la gente, far riflettere, insegnare? Può ancora offrire una possibile soluzione ai problemi dell’oggi? La risposta non può che essere soggettiva e personale, ma parrebbe affermativa, almeno a giudicare dal successo ottenuto dalla IV edizione di “Cenacoli fiorentini_Grande adagio popolare”, un progetto nato nel 2011 da un’idea di Virgilio Sieni per la città di Firenze. Le quattro serate, organizzate in quattro diversi luoghi, con tre repliche per sera, hanno infatti registrato il tutto esaurito.
L’evento prevedeva un ciclo di opere coreografiche interpretate da “donne, uomini, madri, figli, artigiani, danzatori, lavoratori, filosofi” che attraverso l’espressività corporea mettevano in contatto lo spettatore sia con il racconto evangelico che con la sacralità degli ambienti, suggerendo un nuovo tipo di fruizione, più consapevole, per spazi carichi di storia e di arte. Spettacoli complessi, mai banali, che hanno confermato la vocazione di Sieni per un tipo di danza capace di radicarsi nel territorio e dare nuova parola a spazi ricchi di memoria. E la scelta dei refettori non è stata casuale. Come noto, quelle sale, dove frati e monaci si davano quotidiano convegno, sono decorate con raffigurazioni dell’Ultima Cena di Cristo, prima della sua Crocifissione. Il dramma di quell’ultimo pasto viene immortalato in una serie di gesti e posture che svelano l’animo degli Apostoli di fronte alla notizia dell’imminente tradimento. Gesti silenziosi ma eloquenti, al pari di quelli che gli attori in carne ed ossa compiono di fronte a un pubblico che è parte attiva della rappresentazione. Le diverse performance non consentono infatti una fruizione statica e passiva, richiedono attenzione, partecipazione intellettuale ed emotiva.
La prima tappa, “Passione”, si è svolta al cenacolo di San Salvi di fronte all’affresco di Andrea del Sarto e ha avuto come interpreti vocali e gestuali cinquanta membri dell’associazione “G. Savani” di Carpi. Un’azione corale, nel senso più ampio del termine, che ha offerto un’interpretazione potente e profonda della sofferenza di Cristo. Attraverso una serie di quadri viventi, accuratissimi nell’iconografia, il dolore che accompagna il Mistero che si sta compiendo davanti ai nostri occhi, il peso fisico ed emotivo della Croce, diventa collettivo e si trasforma in condivisione, in una nuova speranza.
Altrettanto forti le tre azioni di “Deposizioni”, andate in scena simultaneamente al cenacolo di Fuligno, di fronte all’affresco del Perugino: “Pietà. Madre e figlio”, dove sono stati rappresentati gli affetti e la quotidianità di una madre con il proprio bambino; “Povertà”, con la bravissima Ramona Caia che interpreta un’anziana senzatetto, bisognosa di aiuto. Cade, ha difficoltà a rialzarsi, tende la mano verso di noi e, tra il pubblico, c’è chi l’aiuta. Un momento dello spettacolo di una intensità commovente, perché tutti possiamo cadere (fisicamente e metaforicamente) e tutti abbiamo bisogno di aiuto, vicinanza, comprensione, perdono. Infine, “Deposizione al buio”, dove un danzatore non vedente, Giuseppe Comuniello, cerca nuovi appoggi, certezze, un nuovo riscatto.
Tre istallazioni separate, tre movimenti iconografici contemporanei, e una visione dinamica da parte dello spettatore anche per le due serate successive: “Trittico sul corpo” – ovvero “Annunciazione dell’angelo a Giuseppe”, “Guarigione” e “Deposizione” – al cenacolo di Santa Apollonia affrescato da Andrea del Castagno; “Pietà”, di fronte all’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio in Ognissanti. Anche in questi casi la riflessione ruota attorno alla poetica degli affetti, alla loro gestualità, ma anche alla difficoltà di rialzarsi e tornare a camminare. Un esempio per tutti “Guarigione”, dove la giovanissima Arianna Ganassi cerca, pur nel movimento scoordinato e difficoltoso, un ritorno alla vita.
CENACOLI FIORENTINI#4_GRANDE ADAGIO POPOLARE: Firenze, 9-12 settembre 2014, Compagnia Virgilio Sieni – Accademia sull’Arte del Gesto – Cango Cantieri Goldonetta.
Lorena Vallieri
PASSIONE – Cenacolo di San Salvi, 9 settembre 2014. Interpreti: Corale “G. Savani” di Carpi.
DEPOSIZIONI – Cenacolo di Fuligno, 10 settembre 2014. Interpreti: Angela Santin, Luigi Zago, Ramona Caia, Giuseppe Comuniello.
TRITTICO SUL CORPO – Cenacolo di Sant’Apollonia, 11 settembre 2014. Interpreti: Otello Cecchi, Dina Berni, Arianna Ganassi, Daniel DosPrazeres Brinco, Laura Ciomei, Matteo Bianchini, Paola Ricco, Graziano Giachi, Marta Pichini.
PIETÀ – Cenacolo di Ognissanti, 12 settembre 2014. Interpreti: Jari Boldrini, Giulia Mureddu, Nicola Cisternino, Sara Sguotti, Lorenzo Gori, Mila Scarlatti, Giulia Zecchi, Francesca Valeri, Serena Storri, Otello Cecchi, Dina Berni, Anna Stefani, Raffaella Corsini, Simona Righoni, Silvia Vanni.