Alluccamm di Luca Pizzurro, storia di femminielli, tra esclusione e riscatto, nella Napoli del ’43.

Alluccamm, intensa messinscena scritta e diretta da Luca Pizzurro e interpretata dai bravi Andrea Fiorillo e Carlo Liccardo, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello e i costumi di Graziella Pera, conduce gli spettatori nel ventre di Napoli, per la precisione tra i caratteristici vicoli dei Quartieri Spagnoli, all’indomani dell’armistizio firmato nei primi giorni del settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, armistizio che, sancendo la resa incondizionata dell’Italia agli Alleati, inaugurava un periodo di nuova prostrazione e smarrimento per il Paese, generando peraltro la furia dei nazisti che, mutato il quadro delle alleanze, non risparmiarono rappresaglie e violenze contro i civili inermi.
I protagonisti della pièce sono Dolores e Jolanda, due femminielli che vivono in un “vascio” a vico Lungo Gelso, identità che potremmo definire “prototransessuali” perché distanti dal profilo contemporaneo, globalizzato e metropolitano della persona transessuale, identità fortemente legate al territorio partenopeo, uomini che vivevano da donne e infrangevano il consueto binarismo di genere maschio/femmina e che sarebbe riduttivo definire travestiti, assimilabili, nella loro unicità, ai bardeche del Nord America.
Dolores e Jolanda vivono il dramma del momento storico intrecciando l’angoscia e la paura per le conseguenze della guerra con sofferenze personali, legate ora ad esperienze familiari di esclusione ed emarginazione, ora ad una solitudine profonda e ad una percezione dello scacco e dello stigma che genera conflitti e diffidenze anche tra loro, nonostante l’intima condivisione di una medesima condizione esistenziale.
Così, tra un ricordo e una confidenza, un momento di scoramento e un altro di improvvisa esuberanza, la vita di Dolores e Jolanda scorre davanti ai nostri occhi restituendoci la tenerezza e la forza d’animo di due misconosciute eroine popolari che partecipano, da protagoniste, alle Quattro Giornate di Napoli, contribuendo in maniera concreta all’insurrezione di popolo che, dal 27 al 30 settembre del 1943, condusse Napoli a liberarsi autonomamente, prima città in Europa, dal sanguinario giogo nazifascista.
Teatro Elicantropo di Napoli, replica del 20.01.2023
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