“Aeternos”, il bene e il male in una lotta infinita

Aeternos-19-445x296L’ossatura principale era stata già presentata all’interno di una passata edizione della prestigiosa rassegna di corti teatrali “La Corte della Formica”, ma “Aeternos” rappresenta uno sviluppo ed un completamento interessante ed ambizioso.

Un posto indefinito dove vivono statue umane dai movimenti sinuosi ed inquietanti rappresenta lo scenario in cui il protagonista appare, con mille domande, le stesse che si rivolge il pubblico. Non un paradiso, non un inferno, ma un limbo del tempo, con tanto di guardiano, è il luogo (poco) accogliente in cui si ritrova quello che presto si scoprirà essere Gesù, personaggio pronto a nascere e morire ed anche a conoscere il suo più acerrimo rivale, in una sfida che probabilmente durerà tutta l’eternità.

Molto interessante ed aulica l’idea di base ritrovata nel testo scritto da Ivan Luigi Antonio Scherillo, di certo originale e dotato di dialoghi ben delineati, con una giusta dose di ironia, irriverenza e una forte manciata di spirito onirico, assolutamente inevitabile in un contesto del genere.

Ben configurata la regia di Marco Serra, che ha curato anche il movimento scenico, preparando il cast (composto da Ciro Bernardo, Noemi Giulia Fabiano, Simona Pipolo, Emanuele Scherillo, Diego Sommaripa, Linda Strazzullo e Giulia Visone) in modo molto efficace, sia per i ruoli di spicco, più incisivi e d’impatto, sia le più tenebrose presenze di contorno a cui è stata affidato un impatto visivo ammaliante.

Ottimo l’uso delle luci che riescono ad enfatizzare i momenti più importanti ed offrono quel giusto alone di mistero all’ambientazione, così come le musiche, coinvolgenti e perfettamente in linea con l’aura di inquietudine che regna sovrana in alcune scene.

“Aeternos” è dunque uno spettacolo originale ed anomalo, in cui il piano visivo s’incatena a quello narrativo con sapienza ed estro.

Gaetano Cutri

Napoli – Theatre De Poche 26 aprile 2014

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