“La Storia del Topo Cattivo” torna in libreria

“La storia del topo cattivo”, trent’anni di storia.

Un graphic novel che da speranza per la guarigione dell’anima.

“La storia del topo cattivo” è quella di Helen, una ragazzina senzatetto, vaga per le strade, vive in un cartone e non ha nessuna intenzione di tornare a casa.

Questa scelta dipende da ciò che accade tra le mura casalinghe, dove ad attenderla ci sarebbero solo violenza e indifferenza.

Molto meglio vivere dentro una scatola in compagnia di un animale che molti invece potrebbero trovare rivoltante.

Il suo migliore amico è infatti un topo, quasi una metafora per quello che in realtà potrebbe essere considerata lei in quel momento.

Helen conosce molte cose dei topi, degli animali considerati sporchi e offensivi, ma che lei invece adora.

La ragazza decide di fare un viaggio per sfuggire alla sua vita, e lo fa seguendo le tracce della sua autrice preferita.

 

“La storia del topo cattivo” vuole celebrare anche vita ed opere di Beatrix Potter, notissima scrittrice ed illustratrice.

La sua figura infatti è molto ammirata dalla protagonista di questo graphic novel, tanto da ripercorrere le strade della sua vita.

La passione per la natura e gli acquerelli probabilmente sono di grande ispirazione per una vita spensierata, quella che lei non ha.

Sono trent’anni che l’opera di Bryan Talbot è in circolazione eppure in questa nuova edizione Tunuè riesce a sottolineare il suo valore.

Di grandissimo pregio sottolineare, in un percorso di strada e di vita, come una ragazza possa ritrovare la speranza.

Il racconto degli abusi del padre, della scontrosità della madre, sono sconcertanti eppure trasformano proprio Helen in un topo.

Lei si sente così, una figura sporca, odiata da tutti, fonte di urla e disprezzo da parte delle persone nonostante si tratti di una vittima.

 

“La storia del topo cattivo” è solamente una delle celebri opere di Talbot, eppure riesce ancora ad emozionare per il suo valore.

Se dopo trent’anni è stato scelto di riproporre, dopo anni fuori commercio, un’opera simile, è innegabile il suo potere.

Helen fugge di casa, Helen scappa dalle persone, Helen ha paura, eppure Helen trova anche il coraggio di rialzarsi.

In fondo basta solamente un po’ d’amore e la forza interiore riesce a spingere le ruote del carro della stima in sé stessi.

I premi vinti da quest’opera sono più che meritati, tanto da essere anche un testo utilizzato per aiutare ragazze in difficoltà.

La pubblicazione in svariati paesi ha riscosso sempre grossi successi e dimostrato accoglienza verso un lavoro di grande prestigio.

 

Talbot ha svolto un lavoro magistrale sotto ogni punto di vista per la realizzazione de “La storia del topo cattivo”.

Il lavoro non è solamente nella sua realizzazione fisica, con vignette bellissime da guardare, con espressioni chiare e vive.

Il lavoro svolto è però anche sulla nascita di questa opera, visto che l’autore ha voluto studiare a fondo tutto ciò che è poi servito per la sua realizzazione.

La conoscenza di Beatrix Potter, la visione dei personaggi perfettamente ispirati a persone reali, le emozioni della protagonista.

Non solo quindi un lavoro di immaginazione, ma un prendere in prestito dalla vita comune dei pezzi di puzzle da incastonare su carta.

“La storia del topo cattivo”, dopo trent’anni torna ad avere nuova vita per sottolineare ancora come si può uscire dal più terribile dei tunnel.

Gaetano Cutri

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