“La donna fatta a pezzi” e la voce delle donne algerine

Presentato in anteprima nazionale ad Avamposti CalenzanoTeatroFestival l’adattamento teatrale di Antonio Fazzini e Fillippo Renda del racconto di Assia Djebar.

In occasione di Avamposti CalenzanoTeatroFestival, l’annuale kermesse di drammaturgia contemporanea organizzata dal Teatro delle Donne di Calenzano, il regista Filippo Renda ha proposto in anteprima nazionale “La donna fatta a pezzi”, adattamento teatrale dell’omonimo racconto di Assia Djebar tratto dalla raccolta “Nel cuore della notte algerina” e pubblicato in Italia nel 1998. Una narrazione inizialmente ispirata all’omonima novella de “Le mille e una notte” in cui Shahrazad narra la storia di una giovane donna senza nome uccisa dal marito ingelosito da un equivoco. Ma nel racconto di Djebar i piani narrativi e temporali si intrecciano e moltiplicano e, sul filo della parola, conducono dalla raffinata e sensuale Baghdad del califfo Harun al-Rashid all’Algeria in guerra del 1994. Qui, episodio di cronaca realmente accaduto, viene giustiziata davanti ai suoi studenti la giovane Atika, colpevole di avere insegnato in francese, lingua del colonialismo, “storie oscene”, ovvero proprio quelle “Mille e una notte” da cui siamo partiti. Sullo sfondo la drammatica costante di una società al maschile che cerca di mutilare le donne nei corpi e nei pensieri, ma anche la resistenza di quelle stesse donne contro la cancellazione delle proprie voci, presenti e passate.

Cogliendo un espediente caratteristico della letteratura araba, nello spettacolo di Renda l’oggetto della narrazione diviene la voce narrante, quella abile di Antonio Fazzini, in un susseguirsi di scatole cinesi che sciolgono i fili del racconto. Non più di venticinque spettatori vengono accolti in uno spazio raccolto, quello di un’aula dell’ex-Scuola Mascagni adiacente al Teatro Manzoni, e fatti accomodare ai lati di un lungo tappeto sopra cui sono posizionati pochi oggetti di scena: un vecchio baule, alcuni piedistalli di legno, qualche luce. Entrato in scena l’attore, novello Shahrazad, inizia il suo racconto e ci conduce in una dimensione vicina all’epica, mentre i protagonisti delle storie, metaforicamente rappresentati da scatoline di legno poste sui piedistalli o altri oggetti di volta in volta estratti dal baule, acquistano una propria identità attraverso la parola. Fino a riflettere il volto, sulle note dell’infinito lamento di Bianco d’Algeria, delle donne arabe che ci guardano attraverso sbiadite foto che denunciano sofferenza e speranza.

Calenzano – EX-SCUOLA MASCAGNI, 22 settembre 2016

Lorena Vallieri

LA DONNA FATTA A PEZZI dal racconto di Assia Djebar nella raccolta “Nel cuore della notte algerina” (Firenze 1998). Anteprima nazionale.

Con Antonio Fazzini.

Regia: Filippo Renda; aiuto regia: Martina Vianovi; con la collaborazione e il patrocinio della casa editrice Giunti e dell’Istituto Francese di Firenze.

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