La cosa giusta da fare

1988 (La cosa giusta)” è il titolo del nuovo singolo e videoclip di Cliò. La cantautrice inaugura ufficialmente la sua carriera nel 1991, ma è nel 1988 citato nel titolo che firma il suo primo contratto discografico, passo che rappresentò per lei “la cosa giusta” da fare. Tra discografia e musica dal vivo ha all’attivo una vittoria al Festival di Castrocaro e al Cantagiro nella sezione Nuove Proposte, una partecipazione al Festival di Sanremo e la presenza al progetto “Amiche per L’Abruzzo” di Laura Pausini.

A due anni dall’ultimo singolo “Oltre nuovi orizzonti”, Cliò torna con un brano e un videoclip dal sapore Anni ’80. «Il testo è come un dialogo immaginario con la me adolescente -spiega l’artista-. Ora che sono grande ho voluto dire a me stessa: “La cosa giusta, ammesso che sia giusta, è dimenticare per poi perdonare di nuovo, incontrarsi e continuare”».

Una linea melodica che attraversa strofe e ritornelli, è scandita da una chitarra liquida con un arrangiamento solare che conferisce a tutto il brano un respiro di allegra positività, con la voce di Cliò che spicca protagonista su tutte le note. Ma è nel videoclip che questo omaggio agli ’80 prende ancora più corpo. Le immagini firmate da Lorenzo Catapano, vedono la protagonista Cliò all’interno di una palestra che canta e balla assieme a un gruppo di ragazze sulla coreografia di Lino Lancione. Tra body colorati e scaldamuscoli, il playback scorre tra frame volutamente disturbati dai tipici difetti delle mitiche VHS dell’epoca. Dissolvenze, pixel, glitch e le tipiche strisce orizzontali diventano elemento di narrazione, per riportare lo spettatore a quell’atmosfera che l’artista vuole raccontare in questo brano.

Buongiorno Cliò. Come è nato il tuo percorso artistico/musicale?

Il mio percorso professionale inizia nel 1991 con la vittoria al festival di Castrocaro per approdare, dopo essermi classificata prima anche a Il Cantagiro, al Festival di Sanremo.

Il 1988 è stato un anno molto importante per la tua carriera. Ce ne vuoi parlare?

Il 1988 è un anno a me molto caro. Proprio nel ‘88 infatti firmai il mio primo contratto discografico e “la cosa giusta” da fare, anche se allora sembrava difficilissima e dolorosa, fu quella di lasciare andare la spensieratezza e la leggerezza che accompagnavano le mie giornate, imparando a far convivere il mondo delle aspirazioni con quello delle responsabilità. La prima strofa del brano racchiude in sé tutto il mio conflitto interiore, un misto d’amore, delusione, smarrimento e desiderio di ricominciare. È incredibile come a volte la memoria di eventi piccoli e insignificanti possa accompagnarci per tutta la vita. Quello che siamo lo dobbiamo al tempo trascorso fino ad oggi, insieme a tutto quello che ricordiamo e a ciò che abbiamo dimenticato.

“1988 (La cosa giusta)” è il tuo nuovo singolo che omaggia il pop e la nostalgia degli anni ’80. Come nasce questo progetto?

Nasce da una mia idea. È un brano che parla di ricordi e racconta un po’ la me di oggi, anche se descrive le mie prime infatuazioni adolescenziali. Ho immaginato di tornare indietro nel tempo e di incontrare “la me adolescente” per poterle dire, con il senno di poi, visto come sono andate le cose che: “La cosa giusta, ammesso che sia giusta, è dimenticare per poi perdonare di nuovo, incontrarsi e continuare”.

Ho voluto raccontare con questo brano quello che per me è stato il bello di quegli anni e quali sono state le mie passioni, ossia il canto e la danza. Tutto questo ho potuto realizzarlo grazie alla collaborazione di meravigliosi professionisti. 1988 (La cosa giusta) rende omaggio alle sonorità̀ post punk degli Anni ’80, le chitarre effettate, dal suono liquido e la ritmica solida rimandano alla Londra della new wave, con un interessante contrasto con il testo solare e positivo del brano.

Arrangiato e prodotto da David Giacomini e registrato al Bloom, il brano vede la presenza di Gabriele Cannarozzo al basso e di Matteo Di Francesco alla batteria. “1988 (La cosa giusta)” è stato impreziosito dal mix curato da Carlo Di Francesco e dal mastering di Pietro Caramelli di Energy Mastering. Il video ironico e spensierato, curato da Lorenzo Catapano, coreografato da Lino Lancione in stile modern dance Anni ’80, assieme alla copertina realizzata da Valerio Galli ci riportano indietro al tempo delle mitiche VHS.

A proposito, che sapore hanno per te gli anni ’80?

Il sapore del mare, dei gelati indimenticabili come il cornetto Algida, dei falò con la chitarra e quello della Coca cola che ci ha fatto sognare con i suoi meravigliosi spot pubblicitari.

Il tuo film e la tua canzone preferita.

Il mio film preferito è Ritorno al futuro. Ho sempre avuto la passione per i film di fantascienza e mi hanno sempre affascinata gli argomenti sui viaggi temporali. Non a caso ho scritto un brano dal titolo SOS che racconta un po’ di questo. Anche 1988 “La cosa giusta” in un certo senso ci riporta indietro nel tempo. La mia canzone preferita di quel periodo invece è stata Through the Barricades degli Spandau Ballet.

Che ricordi hai della tua partecipazione al Festival di Sanremo del 1993?

Di quel palcoscenico e di quell’esperienza ho solo ricordi meravigliosi. Il grande Pippo Baudo, l’emozione prima di uscire a cantare, le luci e il fragore del pubblico. Il festival di Sanremo, nel bene e nel male, resta per sempre, come un tatuaggio impresso sul tuo cuore.

Il progetto Amiche per L’Abruzzo è stata un’iniziativa molto importante a cui hai preso parte. Me lo vuoi raccontare?

Amiche per l’Abruzzo è stato un concerto di iniziativa benefica, voluto e organizzato da Laura Pausini e Fiorella Mannoia che si è svolto il 21 giugno 2009 allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro a Milano. Con un cast interamente femminile, ha visto la partecipazione di un totale di 102 cantanti italiane. All’evento, parzialmente trasmesso in diretta a reti unificate da 12 radio per un bacino potenziale di 38 milioni di ascoltatori e tramite internet, hanno assistito dal vivo 60.000 spettatori.

Scopo dell’iniziativa è stato quello di raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila del 2009. Ogni artista ha messo in campo la propria esperienza, mettendo a disposizione le proprie risorse a sostegno di questa meravigliosa iniziativa. Io mi offrii di coordinare la messa in onda dello spot pubblicitario, avvalendomi della collaborazione di 500 radio fm locali. Esperienza unica e indimenticabile.

Che progetti hai per questa estate?

Scrivere nuove canzoni e finalmente tanta musica live. Il mio tour inizierà il 18 giugno dall’Auditorium Fonato di Thiene e speriamo questa volta con nessuna interruzione. Purtroppo non possiamo ancora abbassare la guardia!

 

Valerio Molinaro

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