Threelakes è il progetto di Luca Righi, cantautore mantovano (“Threelakes” non vi dice nulla?), che nel corso degli ultimi anni si è fatto conoscere grazie ad un Ep solista (“Four Days”) e per una serie impressionante di live che l’hanno portato in giro per l’Italia, e persino oltreoceano. L’LP d’esordio di Threelakes è “War Tales”, album delicato per quanto ambizioso. Se con Four Days infatti, il cantautore lombardo mostra uno stile scarno, voce e chitarra, che ricorda molto il songwriting americano, come Tim Buckley e soprattutto Nick Drake, soprattutto nelle trame di chitarra, con l’esordio decide di farsi affiancare dai Flatlands Eagles, tra i quali spiccano i nomi di Andrea Sologni, dei Gazebo Penguins, che ha firmato anche la produzione e il recording, e Paolo Polacchini dei Three in One Gentleman Suite, solo per citarne due, in modo da portare oltre il discorso musicale e compositivo.
In War Tales, Luca Righi mostra un folk-rock ai limiti del dream-pop e del post rock. Anche per i testi la scelta è molto ambiziosa, scegliendo uno di percorrere l’intero lavoro con i temi che girano attorno alla guerra, già battuto da centinaia di cantautori, ma che in questo caso diventa personale, e ispirati a racconti davvero vicini al cantautore mantovano; a Threelakes piace raccontare con la propria musica.
E se l’album parte con una emotiva “Wild Water” e continua con una “The Walk” sospesa tra un country alla Johnny Cash e un indie-folk alla Wilco, si continua per arrivare al momento centrale dell’album con tre brani al centro dell’album, probabilmente il momento migliore dell’intero lavoro, da “The Day My Father Cried”, un lamento che rielabora con una ritmica al limite del trip-hop, Bob Dylan, fino a D-Day, in cui si sentono ancora gli echi e la semplicità del primo album, salvo poi trovare un crescendo finale di fiati.
Three Lakes and the Flatland Eagles – War Tales
Upupa Produzioni
Francesco Di Maso