Una poesia agita: Amelia Rosselli secondo Silvia Costa

La ricerca poetica oltre carta e inchiostro al Teatro Cantiere Florida

In una serata uggiosa di dicembre, al Teatro Cantiere Florida di Firenze va in scena Silvia Costa (azione e scenografia) con Claudio Rocchetti (suono) in “Midnight Snack” e “Upon the Hearing of Certain Dissonance”. È un omaggio alla poesia di Amelia Rosselli, un viaggio nei meandri della mente femminile e umana in genere.

Poesia ed etnomusicologia sono le due sfere attorno alle quali gravita la vita della poetessa Rosselli. C’è di più: il ricordo della guerra, la repressione, il viaggio come esilio, la morte e un male, la schizofrenia, che è tipica non del femminile ma della sofferenza. C’è infine il suicidio. Silvia Costa esprime tutto questo in uno spettacolo bipartito, conducendo il pubblico nell’intimità poeticamente tragica della poetessa. Insieme a Claudio Rocchetti, la performer fonde la musica elettronica con il linguaggio del corpo e con qualche parola sussurrata, partorita, manipolata e difficile da metabolizzare per chi la riceve, come se fosse qualcosa di dolorosamente tossico. La prima parte dello spettacolo si svolge in una sala situata a pochi passi dal teatro e adiacente alla chiesa di San Pietro a Monticelli. Un ambiente ricoperto di cartone a simulare un nido domestico dentro al quale ci accoglie una donna che ha evidentemente provato a costruire la propria immagine; il suo volto è posticcio, la messa in piega è precaria e il suo delicato vestito, simbolicamente di carta, è destinato all’incapacità di proteggere quel corpo segretamente impetuoso. La solitudine risuona nella stanza chiusa che è una casa di bambole fatta per essere guardata: se agita si distrugge. Per la seconda parte della messinscena ci si sposta nel teatro; Silvia Costa non ha intenzione di salire sul palco e si posiziona appena sotto il proscenio, partecipando alla realizzazione di una sinfonia elettronica realizzata nel momento stesso della sua rappresentazione. Qualche gesto simbolico continua a toccare, insieme alle onde sonore, le corde interiori dello spettatore predisposto ad andare oltre i significati più immediati.

Inserita nella stagione di danza del Florida, Costa propone una ricerca personale e dalle solide fondamenta. A precedere “Midnight Snack” e “Upon the Hearing of Certain Dissonance” una discussione su cosa sono la danza contemporanea e la critica di danza contemporanea con Alessandro Iachino e nell’ambito del progetto Eye Flow curato da Versiliadanza. A tal proposito, la performance lascia in un primo momento senza parole, invitando piuttosto lo spettatore-critico a rimanere per qualche ora in un limbo silenzioso in cui ancora risuonano rumori sintetizzati e gesti disperati. Nonostante si abbiano alle spalle anni di sperimentazioni, spesso si è talmente legati all’idea di balletto da non riuscire a riconoscere la danza in operazioni di ricerca sul gesto e sul concetto. La sfida sta invece nel riconoscerla in qualcosa che, sebbene la presupponga, vada oltre la tecnica e la narrazione pantomimica di una storia, in qualcosa che abbia il coraggio di affrancarsi dalle ormai obsolete classificazioni in generi. Nell’impossibilità di proporre prematuri e infruttuosi giudizi storici e teorici, l’opera di Silvia Costa ci regala di fatto un tempo di riflessione che nel crudele quotidiano ci è troppo spesso disumanamente negato.

Firenze – TEATRO CANTIERE FLORIDA, 6 dicembre 2019.

Benedetta Colasanti

MIDNIGHT SNAK – UPON THE HEARING OF CERTAIN DISSONANCE – Azione e  scenografia: Silvia Costa; suono: Claudio Rocchetti; produzione: Xing/Raum.

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