Un piccolo assaggio di circo contemporaneo al Teatro Cantiere Florida prima dell’apertura della stagione.
Il clown è come un bambino che senza filtri da libera espressione alla sua interiorità. È un personaggio costruito per far sorridere e riflettere, per affascinare e divertire. È una figura a tratti divertente, altre inquietante, è comunque un diverso, un sovvertitore dell’ordine e, talvolta, delle leggi fisiche.Troppo spesso la parola “clown” viene riferita solo al pagliaccio che si esibisce sotto i tendoni da circo, dimenticando che ci sono tante tipologie di clown che è possibile scovare ovunque. Un assaggio delizioso del mondo a cui appartiene il clown è stato dato dal Teatro Cantiere Florida di Firenze che ha ospitato per quattro serate due spettacoli di circo contemporaneo europeo dove il pubblico ha potuto respirare un po’ di magia e tanta poesia, ma ha anche scoperto che un mimo, un danzatore, un acrobata, un attore comico, in fondo, non sono altro che clowns.
I primi ad andare in scena sono stati Cristina Casadio, campionessa di ginnastica ritmica e danzatrice, e il tedesco Stefan Sing, tra i maggiori esponenti di giocoleria contemporanea. “Tangram” è un puzzle di emozioni atto a dimostrare che l’amore è un gioco, un intreccio complicato di due persone che non sempre si incastrano perfettamente. Attraverso la danza e la giocoleria i due artisti raccontano l’evoluzione di un rapporto, il gioco di coppia dal corteggiamento allo scontro fino all’armonia, laddove la musica diventa essa stessa drammaturgia dei corpi in movimento. La fisicità dei due sembra abbandonare la logica e l’anatomia, a volte si uniscono in un sol corpo che si scompone e ricompone in perfetta simmetria, possono essere specchio l’uno dell’altra o entrare in una relazione di soggetto-oggetto (quando l’uno riesce a “oggettivizzare” l’altra, per esempio “intrappolandola” in una pallina e manipolandola come più gli piace). In questa narrazione poetica non mancano rotture, strappi, angosce, come in ogni relazione esistono anche momenti di tensione, di solitudine, di disattenzione e di sofferenza. Ma alla fine, quando il sentimento è vero, basta un cenno, un sorriso e la pace torna a regnare.
Il secondo appuntamento ha visto sul palco la compagnia My!Laika Kunst-Cirque composta da sei artisti provenienti da varie parti dell’Europa e di diversa formazione: Philine Dahlmann, Salvatore Frasca, Elske Van Gelder, Eva Ordonez Benedetto, Oliver Boureau e Sandro Angius. Anche in questo caso le leggi naturali sono state, in parte, capovolte grazie ai numeri “magici” di acrobati, trapezisti ed equilibristi, i quali hanno trasportato gli spettatori in una realtà parallela dove personaggi bizzarri li hanno stupiti con la loro arte circense. Non solo acrobazie fisiche, ma anche sonore e musicali (e per chiudere un po’ di danza indiana), “pezzi di bravura” dove il pericoloso e il pericolante affascinano oltremodo, ma anche divertono per l’inquietante diversità. Una cosa è sicura: il clown non ha limiti, può camminare sulle poltrone in mezzo alla platea, “suonare” le teste degli spettatori, giocolare con bottiglie di vetro, rimanere sospeso a mezz’aria, restare in mutande senza alcun motivo. Ed è questa imprevedibilità a renderlo infantile, diabolico e straordinariamente insolito.
Due performance che colgono di sorpresa un pubblico poco abituato a questo genere di intrattenimento e che ha ancora tanto bisogno di meravigliarsi a teatro. In Italia la tradizione circense si è un po’ assopita, nonostante ci siano in giro artisti degnamente preparati; eppure, in un passato non troppo lontano, erano proprio i comici dell’arte italiani i maestri di questa arte. Iniziative come quella promossa da Aria Network – Cirk Fantastik, Fabbrica Europa e Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione per “CoolT la Settimana della Cultura in Toscana” devono essere occasione per riflettere e progettare nuovi e molteplici appuntamenti con gli esponenti del circo contemporaneo italiano e straniero, dare a tutti la possibilità di ri-scoprire un’arte che sa letteralmente incantare.
Firenze – TEATRO CANTIERE FLORIDA, 9 e 11 ottobre 2014
Mariagiovanna Grifi
TANGRAM – Regia e coreografia: Cristina Casadio, Stefan Sing; Assistenti alla regia: Sabine Rieke, Julia Christ; Musica: Nikolaus Herdiekenhoff, Stefan Sing, Venetian Snares, Colleen, The Lounge Lizards; Interpreti: Cristina Casadio, Stefan Sing.
CABARET DEKALÈ – Creazione collettiva: Philine Dahlmann, Salvatore Frasca, Elske Van Gelder, Eva Ordonez Benedetto, Oliver Boureau, Sandro Angius; Compagnia: My!Laika Kunst-Cirque.