ROMA: L’accecante e folle furia ultras ha colpito ancora, solo che questa volta a pagarne le conseguenze è stata la Capitale, sfigurata da migliaia di tifosi del Feyenoord ubriachi. Dopo aver provocato seri disordini in Campo dei Fiori, con il conseguente arresto di ben 23 uomini di cui 19 condannati per direttissima, si sono diretti verso piazza di Spagna accanendosi con un incredibile brutalità sulla fontana della Barcaccia, prendendola a bottigliate. La notizia risalente a pochi giorni fa, stima l’arresto di ben 28 tifosi del Feyenoord, cinque olandesi contusi e 13 agenti delle forze dell’ordine feriti, conseguenza degli scontri pre partita di Europa League a Roma. Mentre la metropoli si lecca le ferite, i suoi cittadini rivendicano vendetta, reclamando ad alta voce il risarcimento per la devastazione e il saccheggio avvenuti, ma soprattutto, per i permanenti oltraggi causati alla celebre opera di Pietro e Gian Lorenzo Bernini. In giro si vocifera che probabilmente i danni ammontano a circa 3 milioni di euro, comprese le difficoltà recate ai negozianti, che costretti a chiudere in anticipo le proprie attività commerciali hanno subito una greve riduzione degli incassi. Fatto ancor più triste e grave, è stato l’atteggiamento del premier olandese Mark Rutte, che ha fatto presente a Matteo Renzi, il dissociarsi del governo olandese dal comportamento incosciente dei propri tifosi, rifiutandosi di rimediare con un risarcimento economico, limitandosi ad offrire la propria disponibilità per aiutare l’Italia ad individuare i colpevoli. Lo sport, soprattutto il calcio tanto amato in tutto il mondo, dovrebbe essere vissuto come un piacevole momento di aggregazione e non di violenza come erroneamente viene interpretato dalla maggior parte degli appassionati, i quali sovente, sprigionano tutta la propria aggressività con atti di vandalismo, sia negli stadi che nei luoghi esterni, trascurando e sottovalutando l’elevato valore economico e morale dei monumenti deturpati.
Fabiana Laganà