“Reshimo”, quando la poesia trova immagine nel corpo umano

Ha preso il via con il bellissimo spettacolo “Reshimo” della Vertigo Dance Company il Napoli Teatro Festival Italia

indexMuseo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Venerdì 6 giugno  Raramente le suggestioni di luogo, azione, musica e introspezione riescono a trovare un afflato così completo come nello spettacolo “Reshimo” che, presso il Museo Nazionale Ferroviario di Petrarsa (Portici) ha inaugurato la settima edizione del Napoli Teatro Festival Italia. La Vertigo Dance Company , guidata dalla coreografa Noa Wertheim, torna così per il terzo anno consecutivo a Napoli dopo il grande successo di “Null”  e “Birth of the Phoenix” presentati nel 2012 e nel 2013, e, come già avvenne in occasione della prima partecipazione,  agli scavi archeologici di Posillipo, lo spettacolo, pur essendo stato concepito indipendentemente dal festival, riesce a trovare un’ ulteriore luce ed un’intensità particolarmente densa anche grazie alla meravigliosa location, l’arena del Museo, interamente affacciata sul Golfo di Napoli. L’animalità tribale, il rapporto uomo-spazio-tempo, vengono inseriti nel contesto logistico in maniera perfetta, tanto da non poter fare a meno di pensare ad una naturale contaminazione fra luogo e spettacolo. Naturalmente la preziosa e minuziosa scelta delle musiche, composte dal bravissimo Ran Bagno, entrano in questo gioco di seduzione, trascinando lo spettatore al centro di un vortice di emotivo coinvolgimento, di estremo impatto poetico.

In “Reshimo”  Noa Wertheim intende indagare la dicotomia tra infinito e finito e lo fa in maniera forse meno spettacolare dei precedenti spettacoli sopra citati, ma con una cura minuziosa dei piccoli gesti, della leggerezza dei movimenti, senza mai sovraccaricarli di quel pur sempre presente  virtuosismo fisico, cifra stilistica da lei ben utilizzata, sempre con originale genialità: gli otto danzatori si alternano o si compongono, in quadri che ci riportano al movimento ancestrale, per poi ritornare alla contemporaneità, senza nessun indugio o compiacimento.  

Non mancano momenti anche di ironia, il gioco spesso diventa ancora più lieve, e tutto questo rende ancora più interessante il plot che segue la coreografa: dal simbolismo cabalistico alla passione sensuale, il tutto contenuto su un palco spoglio di scene, con solo colonne di luce a delimitarne il perimetro, e, dietro, lo sfondo di un panorama mozzafiato per un inizio di festival davvero straordinario.

Gianmarco Cesario

 

Reshimo

Coreografia Noa Wertheim

Musica Ran Bagno

Scene e luci Dani Fishof – Magenta

Costumi  Rosie Canaan

Share the Post:

Leggi anche