Il trasformista

Paolo Camilli, attore, autore e creator, è una delle web star del momento. Dotato di un innato talento e di tempi comici sopraffini incanta quotidianamente il suo pubblico sui social. Il suo lato comico genuino rapisce e convince. Mi piace descrivere la sua bravura attraverso una citazione di Oscar Wilde: l’umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa!

Ciao Paolo, che ricordi hai dell’esperienza televisiva con Serena Dandini?
Ricordi meravigliosi! Un clima gioioso, energico, familiare. Sentivo che dovevo essere là! Mi sentivo a casa…e ancora ci si poteva tutti abbracciare. Ecco, ora mi parte il momento amarcord nostalgico.

Oggi quanto è difficile emergere dalla massa?
Effettivamente non è facilissimo. Rispetto al passato abbiamo i social che possono aiutarci per mostrare autonomamente una professione, una passione, un talento. Ma se da una parte i social rappresentano uno strumento utile per potersi esprimere, dall’altra sono anche un oceano sovrappopolato di contenuti, dove non sempre la qualità viene premiata, vedi la signora di Mondello seguitissima sui social e che ha pubblicato anche una hit.

Sei poliedrico: teatro, televisione e web. Quale è il tuo grande amore?
Sai, mi sento innamorato quando mi diverto nel mio lavoro. Questo vuol dire che non ho una preferenza. Posso magari avercela per un periodo, ma è la possibilità di fare più cose che mi entusiasma davvero. Non mi voglio porre limiti. Amo il teatro, la tv, il cinema, la musica…

Hai paura di ciò che può accadere in questi giorni?
Questa seconda ondata la trovo più pesante psicologicamente, perché forse speravamo di evitarla. E forse anche pensare che ci aspetta un intero inverno un po’ ci rabbuia. Ma possiamo solo resistere, stare attenti e attendere che arrivi questo benedetto vaccino, speriamo già nei primi mesi del 2021 come dicono.

Cosa pensi della chiusura dei cinema e dei teatri?
Credo che non sia stato utilizzato lo stesso parametro di valutazione usato per altre attività. Da troppo tempo ormai l’arte e la cultura vengono penalizzate e questa è stata l’ennesima prova. Il cinema e il teatro sono luoghi dove non si parla, perché devi seguire uno spettacolo. Davanti a te hai la nuca di un altro a cui quindi manco puoi alitare in faccia. Si indossa la mascherina per tutta la durata dello spettacolo. Insomma i rischi di contagio sono minori rispetto ad altri contesti. E poi non posso sentire le parole “cinema e teatro” pronunciate insieme a “sale bingo”.

La colonna sonora della tua vita e il film al quale sei maggiormente legato.
La colonna sonora della mia vita è Spotify impostato su “riproduzione causale”! Il film a cui sono legato è “Il Diavolo veste Prada”, non so perché, ma quando lo vedo mi sento felice e al sicuro.

Una curiosità relativa a Paolo Camilli.
Quando avevo sei anni ho tagliato lo zaino con le forbici, dicendo ai miei genitori che era stato il gatto con le sue unghie. Il tutto solo perché volevo uno zainetto nuovo. Ovviamente non mi hanno creduto!

Progetti futuri.
Di questi tempi la parola “futuro” mi sembra troppo impegnativa. Ci sono idee e progetti. Vediamo cosa ci porterà quello che sarà il nuovo presente.

Grazie mille Paolo!

Valerio Molinaro

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