“Lui e l’orso”, le strisce di Callerami si trasformano in graphic novel

E’ Vladimir Luxuria che presenta “Lui e l’orso” il volume firmato da Salvatore Callerami e Antonio Fassio pubblicato da Shockdom.

Chi conosce già l’autore siciliano ma ormai bolognese d’adozione, probabilmente seguiva già le divertenti strisce che vedevano come protagonisti Diego e Simone, il primo un orsone tutto d’un pezzo, disinibito e perfetto stereotipo del genere, il secondo un insicuro ragazzo alle prese con le angherie della vita.

I due personaggi sono ora diventati a tutti gli effetti i personaggi principali di un vero e proprio graphic novel con una storia completa che non perde il sapore frizzante delle strisce originali ma che racconta una vicenda legata principalmente all’orsone della coppia, ovviamente perfettamente godibile anche da chi non si è mai divertito con le brevi ma simpaticissime strisce già pubblicate.

Il ragazzone infatti diventa, a causa di un fraintendimento, vittima di una pozione particolare che creerà non pochi problemi ad una cena di famiglia, ma che rappresenterà anche l’occasione perfetta per un lieto evento.

Il volume è un ricco florilegio di chicche che la comunità GLBT non potrà che amare e cogliere vignetta dopo vignetta, a volte dichiarati come stralci di brani predominanti nelle playlist più amate dalla comunità gay, altre volte da costumi sgargianti proposti dai personaggi del fumetto, senza far mai mancare coloratissimo arcobaleni di sfondo, glitterate drag queen e anche numerose occasioni per farcire il volume di un pruriginoso fan service che può allietare i lettori più maliziosi, pur costringendo il lavoro a sfoggiare un bollino che lo rende vietato ai minori.

Se il tratto cartoonesco di Callerami rende perfettamente le linee dei personaggi, rendendoli ironici e iconici, la tecnica di colorazione di Fassio li impreziosisce in modo eccellente, facendo apparire i vari personaggi ricchi di tinte sgargianti perfettamente in linea col tenore del racconto.

Oltre alla coppia di protagonisti, non mancano delle caratterizzazioni importanti con tutti i comprimari, a cominciare dall’irrestitibile nonnina arzilla con toyboy al seguito o una classica amica “frociarola” strega nel cuore e negli affari, che rendono ancora più variopinto e godibile l’intero volume.

Nonostante il mood piuttosto divertente e scanzonato, “Lui e l’orso” riesce anche ad essere ricco di spunti per inviare al lettore un messaggio di rispetto e di amore che purtroppo, al giorno d’oggi, è ancora necessario.

Due chiacchiere con l’autore permettono di conoscere Salvatore Callerami, l’artista che ha dato vita ad una delle più adorabili e particolari coppie gay del panorama fumettistico italiano

Chi è Salvatore Callerami?
Sono un autore catanese di nascita ma adesso vivo a Bologna. Sono un fumettista e mi piacerebbe molto fare ufficialmente questo come lavoro e quindi essere riconosciuto come tale, soprattutto con lavori a tema GLBT ma non solo. Uno degli obiettivi che mi prefiggo è diffondere la bellezza e la facilità con cui si possa fare coming out con quello che disegno. “Lui e l’orso” è un lavoro iniziato nel 2015 come semplice raccolta di strisce poi ho provato a trasformarlo in una sorta di sitcom: il mio scopo è far leggere il fumetto a tutti e far capire come le dinamiche di relazione omosessuali non siano poi molto diverse da quelle di una coppia etero.

Ci sono degli autori che ti hanno ispirato o che sono stati dei punti di riferimento per te?
Sono un grande fan dello stile disneyano. Uno dei fumettisti che ho seguito maggiormente, fin da piccolo, è Alessandro Barbucci, autore delle “Witch” e di “Sky doll”, mi piace lo stile definito “euromanga”, quello capace di mettere in relazione le linee orientale ma con tratto morbido puramente occidentale. Mi piace poi farcire i testi con omaggi alle icone del mondo GLBT, non necessariamente personaggi omosessuali, ma anche, ad esempio, le grandi dive che riescono a trasmettere qualcosa in cui ci rivediamo.

A proposito di omaggi, nel volume ci sono omaggi a Sailor Moon, come mai questa scelta?
Sailor Moon è un’icona ormai ed è molto vicina al mondo arcobaleno, non solo per la coppia saffica composta da due delle protagoniste, ma tutto il lavoro si è confermato come un punto di riferimento. Fin da piccolo sentivo in me l’essere “paladina della legge” come lei, mi sono riconosciuto in lei nonostante sia una ragazza, ma i suoi comportamenti, quello che fa, mi ha permesso di identificarmi e mi ci sono rivisto nonostante sia un ragazzo. Poi ovviamente i colori, i vestiti, il pop glam che fa parte soprattutto dell’anime mi ha attirato molto, ed ho voluto trasformare quelle eroine in bear, vestite da sailor, non solo per trattare un po’ il gender bender, ma anche perché volevo far mostrare come anche un ragazzo possa essere una paladina come una guerriera disegnata da Naoko Takeuchi.

Il tuo lavoro vede come protagonista una coppia di due uomini ed è quindi molto vicino alla comunità gay. Pensi che il movimento GLBT italiano stia facendo passi in avanti? Pensi che il tuo lavoro potrebbe favorire questo progresso?
Lo spero tanto, sarebbe ottimo se quello che produco potesse in qualche modo migliorare la situazione del mondo GLBT. Credo comunque che la situazione stia migiorando: prendendo in esame, ad esempio, il regno dei media, possiamo notare come si stia iniziando ad inserire sempre più spesso nei fumetti, nelle serie tv o nei film, dei personaggi dichiaratamente appartenenti al mondo gay e questo è un ottimo modo di permettere anche ad una certa fascia di spettatori, di potersi riconoscere in qualcuno seguendo una storia raccontata sul grande schermo o nelle pagine di un lavoro scritto o disegnato.

Dopo “Lui e l’orso” sono già in cantiere altri progetti futuri?
Si, già bolle in pentola qualcosa. Innanzitutto mi piacerebbe molto continuare “Lui e l’orso”: questo volume è autoconclusivo, ma so che c’è ancora molto da raccontare. In più sto lavorando su un volume tutto dedicato alle Sailor Bear, sono concentrato soprattutto delineazione dei personaggi. Oltre questo progetto, dovrebbe arrivare anche un nuovo volume di “Dandelion” il prossimo anno e mi piacerebbe creare nuovi progetti slegati dal mondo GLBT: mi sono sempre riconosciuto come un femminista e vorrei quindi fare qualcosa completamente dedicato alle donne.

Gaetano Cutri

Foto di Sergio De Pierro

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