La musica senza catene di Maresa Galli

In un’atmosfera raccolta e suggestiva Maresa Galli ha offerto al Nuovo Teatro Sancarluccio un saggio di cordiale eleganza in musica e poesia, scortata sul palco da due fuoriclasse come Bruno Persico alle tastiere e Luca Signorini al violoncello. Tra classici intramontabili, un prezioso inedito dal piglio cantautorale (“Snow”) e curiose incursioni sudamericane, Maresa Galli si diverte a mischiare le carte saltando ardita da un’atmosfera all’altra (e da un registro vocale all’altro) riuscendo – miracolo d’equilibrio – a non perdere compattezza d’insieme, e a tenere sempre altissima la temperatura emotiva dello spettacolo. Convivono così i versi di Alda Merini e le vibranti parole di “All of me”, brano che da’ il titolo all’album dell’artista, e che veste benissimo la sua personalità. Scorrono una dopo l’altra “When I fall in love”, “Summertime”, “Tenderly”, “Autumn leaves” e tanti altri immortali motivi. Molto affiatato il trio sul palco, capace di coinvolgere il pubblico senza nessuno sforzo, né tantomeno esercizi di “captatio benevolentiae”. Potere di un repertorio altissimo, certamente, ma senza anima e senza talento anche le canzoni più belle restano lettera morta. “La musica non ha generi né steccati – avverte, non a caso, Maresa Galli – esiste solo la buona musica. Ed è quella che amiamo noi”.

Antonio Mocciola

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