Ecco finalmente la lista dei vincitori ufficiali della dodicesima edizione dell’Ischia Film Festival. Il primo premio della sezione Documentari è andato a ‘The silent chaos’ di Antonio Spanò che dà voce alla disperazione dei sordomuti del Butembo, ultimi tra gli ultimi perché a causa della loro condizione vengono ripudiati in quanto indemoniati. Protagonista con loro, un Congo sempre in guerra, raccontato attraverso testimonianze raccolte dal regista, molte delle quali nella lingua dei segni. Un lavoro di grande forza descrittiva e di denuncia, dunque, che ha conquistato la Giuria, composta da Jean Emanuel Martinez,Arnaldo Catinari,Roland Sejko e Giovanni Esposito “per i rischi reali che il regista ha corso per illustrare, con un esempio poco conosciuto, l’estrema difficoltà di essere diverso in una società tradizionale, attraverso immagini di grande forza emozionale“.
Il premio per il Miglior Cortometraggio è andato invece a ‘America’ di Alessandro Stevanon, poetico tributo all’esistenza di Giuseppe Bertuna, conosciuto come Pino America, cortometraggio garbato e dissacrante, drammatico e surreale “per la regia insolita, che descrive con affetto la vita di un uomo che ha scelto una dolce follia per sfuggire al rimpianto di una vita mancata”.
Nella sezione Location Negata trionfa invece ‘Lucciole per lanterne’ di Stefano Martone e Mario Martone, film ambientato nel Cile delle grandi dighe e della lotta di tre donne contro la privatizzazione dell’acqua perché è “un omaggio a tutte le donne che resistono ai superpoteri in modo costruttivo e senza mai perdere di vista le cause vitali delle loro lotte, contrariamente a quanto fanno moltissimi uomini che ancor oggi non sanno esprimersi altrimenti che con la violenza”.
Quest’anno ad aggiudicarsi il Premio Castello Aragonese come miglior regista è Matti Ijäs con ‘Things we do for love’. Il premio Epomeo per la miglior fotografia va, invece, a Xi Wei per ‘Ashes to ashes’ di Wu Qing.
Menzioni speciali per la sezione Documentari a ‘L’uomo sulla Luna’ di Giuliano Ricci “per la capacità del regista di entrare, con pudore e delicatezza, in una realtà sorprendente e fuori dal tempo, con delle bellissime immagini e mantenendo una distanza piena di umorismo malgrado la drammaticità del soggetto”; e per la sezione Cortometraggi a ‘Sassiwood’ di Antonio Andrisani e Vito Cea, “uno sguardo divertente e affettuoso su quel pizzico di follia che caratterizza i lavoratori del cinema e senza il quale non esisterebbe il cinema stesso”.
Ricordiamo che in occasione della prima giornata di questa edizione, il Festival ha conferito il premio Ischia Film Award alla carriera al regista israeliano Amos Gitai.
Si è conclusa così anche la dodicesima edizione dell’Ischia Film Festival, un’annata ricca di anteprime, incontri e grandi Maestri come il Premio Oscar Bille August, Amos Gitai, Cecilia Mangini e Pupi Avati, eccezionale Presidente di edizione. Innumerevoli gli incontri con importanti nomi della cinematografia italiana, quali Fabio Mollo, Nello Mascia, Mattia Sbragia, Federico Di Cicilia, Davide Ferrario, Alessandro Rossetto, Enzo De Camillis, Edoardo Winspeare, Angelo Longoni ma anche di grandi autori stranieri comeMatti Ijäs e Wu Qing e di filmaker emergenti, quali Matthias Coers, Fabio Massa, Barbara Maffeo, Giovanni Aloi, Joana de Freitas Ginori e Matteo Vieille Rivara, Andrea Canova, Lisa Castagna, Giuliano Ricci, Alberto Massarese, Karma Gava, Renato Porfido, Thomas Torelli, Yasmine Perni, Marco La Gala, Simona Risi, Matteo Pedicini.