“Hamletmachine” di Sergio Sivori
Minuetto dark di musica e parole

Per la stagione “work in progress” il Piccolo Bellini propone un testo di Heines Muller, “Hamletmachine”, che non porta male i suoi 40 anni se, come accade in questo caso, Sergio Sivori sceglie una linea originale e tagliente, prendendosi i giusti rischi ed esaltando l’adamantino talento di Rino Di Martino, solo in scena con i suoi toys.

Dai frammenti di non-consequenzialità logica del testo originale, emergono ancor di più, in questo allestimento, riflessioni sull’essere attore e sul relativo senso, sia che ci si specchi in un catino, sia che si danzi a suoni bandistici o lirici.

In un caleidoscopio di belle immagini (e notevoli giochi di luce) Sergio Sivori apparecchia il ring dentro il quale il suo attore-archetipo declama sentenze d’amore mancato, e desideri di atarassia. Lontani, lontanissimi gli spettri comunisti evocati da Muller.

Qui la posta in gioco è, se possibile, più alta. Si parla di arte, di vita e di morte, con una selezione musicale d’alto volume e di altissima temperatura. Rino Di Martino non risparmia neppure una goccia di energia, danzando al suono di un carillon dark di precisissime cadenze, una danse macabre con una buona dose di autoironia.

Applausi e ancora tante repliche, fino al 21.

Antonio Mocciola

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