Contemporanea 16: il programma del festival

È dedicata al corpo e le sue declinazioni la XIV edizione dell’annuale rassegna di arti della scena organizzata dal Teatro Metastasio.

Puntuale come ogni anno, dal 23 settembre al 2 ottobre 2016 arriverà a Prato Contemporanea Festival, la rassegna di arti della scena con cui il Teatro Metastasio inaugura la propria stagione teatrale, offrendo ai partecipanti l’occasione di gettare un interessante sguardo sulle realtà nazionali e internazionali più all’avanguardia. Filo conduttore di questa XIV edizione, diretta da Edoardo Donatini, sarà il corpo e le sue declinazioni riproposto attraverso una selezione di scritture creative di danza, parola, immagine, suono o moduli ibridi.

milo_rau_five-easy-piecesFrancia e Svizzera si confermano protagoniste indiscusse, anche grazie al ruolo che Contentemporanea gioca all’interno del network Finestate Festival, che gli ha permesso di rinnovare la collaborazione sia con l’Institut Francais e Nuovi Mecenati nell’ambito del progetto TransARTE, sia con Prohelvetia per il progetto Swiss Time. Lo speciale focus sulle ultime tendenze produttive dei due paesi prevede la presenza di quattro artisti francesi: Boris Charmazt, direttore del Musée de la danse di Rennes e leader della Nouvelle Vague francese e del movimento della non-danza, che riproporrà “Danse de Nuit”, acclamata pièce già presentata all’ultimo Festival d’Automne (23 settembre); Gaëlle Bourges, che in “A mon seul désir” studia la verginità ispirandosi al ciclo di arazzi “La dama e l’unicorno”, realizzato alla fine del quindicesimo secolo e oggi conservato al Museo del Medioevo di Parigi (1 ottobre); Ivana Müller, con due lavori in cui il corpo fisico degli spettatori viene amalgamato in un unico gruppo per partecipare attivamente alla creazione sia di una performance per adulti che riflette sull’idea di prospettiva e punto di vista (23 settembre), sia a una coreografia ‘sociale’ pensata per i bambini (24 e 25 settembre); Alex Cecchetti, che con “Tamam Shud” propone una sorta di giallo in cui il ritrovamento dei resti di un anonimo corpo diventa spunto per indagare su sé stessi (29, 30 settembre). Per quanto riguarda la Svizzera occorre segnalare “Five easy pieces”, esempio di teatro politico di Milo Rau, osannato regista di cinema e teatro nonché giornalista e saggista, che per la prima volta nella sua carriera lavora con i bambini per parlare del corpo violato attraverso una pièce che parte dalla biografia criminale di Marc Dutroux (24 settembre). A seguire Yasmine Hugonnet che, dopo il debutto all’ultima Biennale Danza, presenta “La ronde / Quatuor”, una nuova creazione che immette i corpi di quattro danzatori all’interno della linea immaginaria di un cerchio, forma ancestrale per eccellenza di tutte le rappresentazioni umane (25 settembre).

Lo sguardo si estende poi ad altri paesi con l’argentino Fernando Rubio, impegnato in “Todo lo que está a mi lado”, una performance urbana nata dopo un sogno che ha riportato alla memoria una storia perduta di infanzia (29 e 30 settembre, 1 e 2 ottobre); con il danzatore marocchino Radouan Mriziga che in “55” propone una riflessione basata sul numero 5 e misurata sulla scala del corpo del danzatore; con il basco Horman Poster e il polacco Maciej Kuzminski che utilizzano il corpo l’uno come occasione di incontro tra culture diverse, l’altro per scardinare la convenzionale idea di stanchezza (2 ottobre).

grilli_foa-03Ampio spazio è dato anche agli artisti italiani sia drammaturghi che coreografi. Tra i primi da segnalare Claudio Morgantini (27-30 settembre), Roberto Latini (30 settembre), Licia Lanera (28 settembre), Tindaro Granata (27 settembre), Ilaria Drago (27 settembre), Elisa Pol (30 settembre) e il duo Alberto Astorri/Paola Tintinelli (28 settembre). Tra il giovani danzatori Giorgia Nardin, che letteralmente scrive una performance sulla carne di una danzatrice (1 ottobre), Annamaria Ajmone, con uno studio che pone il corpo in rapporto allo spazio (1 ottobre), e Marco d’Agostin che, con la sua fisicità forsennata, si dibatte in un assolo ispirato al “Saggio sulla stanchezza” di Peter Handke (24 settembre). Affianca questi spettacoli il debutto del nuovo lavoro di Kinkaleri, “No title yet”, pensato in collaborazione con il fotografo Jacopo Benassi per indagare la dinamica dell’immagine usando la performance come elemento di condivisione di spazi (30 settembre). Novità anche per Katia Giuliani che nella istallation-performance “By NN” invita un writer a riprodurre fedelmente le dichiarazioni del pubblico sul muro del Teatro Metastasio (29, 30 settembre). Ancora sul fronte italiano Francesca Grilli con “The forgetting of Air”, che trova nell’idea di aria il terreno per una riflessione sui processi di migrazione contemporanei (24 e 25 settembre), e la Compagnia TPO che ripropone “Landskin” (23 settembre).

Per tutta la durata del festival agli spettacoli si affiancheranno momenti di riflessione, incontri con gli artisti, presentazioni di libri nonché uno spazio di ristoro e relax presso il Ridotto del Teatro Metastasio: la cura del cibo e del “bar a forte impatto naturale” sarà affidata al progetto “Zazie al Teatro” di Rita Pierantoni, che sarà affiancata da un catering a km zero che ha come progetto il reinserimento di malati psichiatrici.

Per tutte le informazioni: www.contemporaneafestival.it

Lorena Vallieri

 

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