Chapeau! La poesia dell’istinto e l’istinto della poesia nel nuovo spettacolo di Gianni De Feo

Cosa hanno in comune Orfeo, artista sciamano caro ad Apollo, e Zinédine Zidane, il mitico Zizou della nazionale francese che ha vestito per diverse stagioni la maglia bianconera e che allena con successo i Blancos del Real Madrid?

La risposta a questo inedito quesito, la troverete nello spettacolo Chapeau!, piccolo capolavoro di “ingegneria poetica” sui misfatti dell’istinto, scritto da Roberto Russo e portato in scena con la consueta bravura da Gianni De Feo, che cura anche la regia della messinscena.

La storia, dalla struttura surreale ma dalle chiare inferenze con la realtà contemporanea, ha per protagonista un “diverso”, un personaggio asistematico, il civis 2Barra4, che viene arrestato e recluso dagli sgherri dello Stato repressivo in cui vive, perché affetto da una patologia che lo induce ad una strana forma di dislessia matematica.

Insomma, 2Barra4 non riesce a calcolare. In spregio alle convenienze sociali che impongono una rigida soggezione alle regole cartesiane della logica e della convenienza, 2Barra4 sbaglia ogni computo e, suo malgrado, attiva le mirabili potenzialità dell’immaginazione e del sogno.

2Barra4 è, come dire, malato di libertà e, gradualmente, realizza quanto questa malattia sia un dono e non una condanna.

Il testo di Roberto Russo, con la grazie lieve degli apologhi migliori, quelli che fanno del ricorso all’allegoria uno strumento di narrazione pregevole e di elevazione etica, infrange in maniera netta e decisa le nostre convinzioni e si intreccia con le seduzioni musicali del kabarett berlinese e di brani significativi come “Il blasfemo” di Fabrizio De Andrè.

In effetti, la scelta di utilizzare in scena canzoni e anche riferimenti iconografici della tradizione del kabarett in voga a Berlino tra gli anni ’10 e ’30 del secolo scorso, risponde alla volontà precisa di recuperare le atmosfere libere e antiborghesi di quella particolare ribalta artistica, d’altronde non bisogna dimenticare che i kabarett berlinesi non furono solo luoghi di intrattenimento ma anche piccoli laboratori scenici di resistenza antinazista, luoghi in cui si organizzavano attività eversive e in cui si mostrava la meschinità e la corruzione della classe politica in rapida e drammatica ascesa.

Certo, resta l’interrogativo di partenza: cosa avranno in comune Orfeo, Zizou e, naturalmente, il protagonista della pièce 2Barra4? Ma questo è appunto il coup de théâtre di Chapeau! E se volete anche voi risolvere l’enigma, vi toccherà seguire le prossime repliche di questo bellissimo spettacolo e scoprire la risposta di persona.

Roma, Teatro Lo Spazio, replica del 24 febbraio 2018

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