Carmen Suite, «Libre elle est née et libre elle mourra»

Prosper Mérimée pubblica la Carmen nel 1845, in piena temperie romantica, e ottiene il grande successo. Esattamente dopo trent’anni, nel 1875, Bizet con la sua opéra-comique in quattro quadri rende quella semplice novella, immortale. Da Roland Petit a Peter Brook, in tanti si sono confrontati, nel corso dei secoli, tra opera, teatro e danza con questa donna bohémienne; il Napoli Teatro Festival Italia ha ospitato Carmen Suite, la bellissima versione interpretata dall’étoile Svetlana Zakharova.

Carmen Suite nasce nel 1967 ad opera del compositore russo Rodion ŠČedrin che rielaborò le musiche di Bizet, e di Alberto Alonso – fondatore del Ballet Nacional de Cuba –  che creò la coreografia per Maja Plisetskaja, leggendaria ballerina del Bolšoj di Mosca. Nel 2005, poco prima di morire, Alonso ricrea la coreografia ancora per il Bolšoj di Mosca, disegnandola sul corpo e il talento di Svetlana Zakharova.

Il sipario si apre e dall’alto campeggia un drappo rosso raffigurante un toro, un recinto in legno circolare sul quale sono allineate delle sedie in ferro battuto ci immerge in un’arena, in un attimo arriviamo in Spagna, ma è la musica di Bizet insieme con l’affascinante Zakharova, avvolta nel fatidico “fleur” rosso, che ci raccontano realmente la storia di questa donna indipendente e libera. Carmen è divisa tra due uomini Don José (Denis Rodkin) ed Escamillo (Mikhail Lobukhin), non nasconde la sua infedeltà ma anzi decide di vivere i suoi sentimenti, le scene in cui Carmen- Zakharova balla, alternativamente, insieme con Escamillo-Mikhail Lobukhin o Don José-Denis Rodkin emozionano, i corpi leggiadri e armoniosi trasudano passionalità. Un sapiente utilizzo delle luci che di volta in volta cambiano – il fondo della scena è rosso, azzurro, blu, il proscenio è illuminato a giorno o da una luce fioca con l’occhio di bue che segue i ballerini – valorizza ancor più la corporeità dei danzatori. I tre interpreti condividono il palco con il corpo di ballo del Teatro san Carlo,  e le scene di gruppo sono di forte impatto visivo. Ma non si può negare che la vera stella catalizzatrice sia Svetlana Zakharova, non solo per il ruolo di protagonista che ricopre, ma perché brilla in bellezza, grazia, delicatezza, i suoi gesti sono così perfetti che mancano se stessi, la si osserva e non si sa se è lei a seguir la musica o la musica a seguire il suo corpo, guardarla ci fa ancora sperare che possa essere veramente “la bellezza a salvare il mondo”.

Mariarosaria Mazzone

Napoli Teatro Festival Italia

Teatro Politeama

11/07/2016

 

BALLETTO IN UN ATTO

LIBRETTO DIALBERTO ALONSO
BASATO SULLA NOVELLA CARMEN DI PROSPER MÉRIMÉE
MUSICA GEORGES BIZET, RODION ŠČEDRIN
RIELABORATA DA RODION ŠČEDRIN
COREOGRAFIA ALBERTO ALONSO
RIPRESA DA SONIA CALERO PER IL CORPO DI BALLO DEL TEATRO DI SAN CARLO
SCENE E COSTUMI BORIS MESSERER
DIRETTORE ALEXEI BAKLAN
INTERPRETI SVETLANA ZAKHAROVA, DENIS RODKIN, MIKHAIL LOBUKHIN
CORPO DI BALLO DEL TEATRO DI SAN CARLO
ALLESTIMENTO FONDAZIONE TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

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