Bocche di dama: variazioni sull’eterno tema dell’amore

Una storia di passione e di morte nel profondo Sud

Poteva essere l’ennesimo scampolo di un meridionalismo di maniera. Invece Bocche di dama, un monologo scritto e interpretato da Angela De Gaetano, è tutt’altro. Intanto, c’è un visibile mestiere teatrale, maturato in almeno tre lustri di un’esperienza che spazia dall’ispida scrittura di Sarah Kane (4:48 Psychosis) a Shakespeare (Elena del Midsummer night’s dream, Caterina de La bisbetica domata), e che le consente di padroneggiare un ventaglio espressivo che trascorre senza difficoltà dal comico, al brillante, al tragico. Poi c’è un’indubbia abilità di scrittura, coniugata con la capacità di estrarre dall’antropologia del nostro meridione tematiche poco frequentate.

Per raccontarlo, l’autrice ricorre ad un espediente drammaturgico: la signorina Doriana, una parrucchiera ormai decrepita, che per oltre sessant’anni ha custodito dolorosamente il segreto di un’atroce vicenda di cui è stata testimone, decide di svelarlo alla sposa cui, per l’ultima volta, avrà acconciato i capelli per le nozze.

Da qui si sviluppa la narrazione che, intrecciando la satira di costume con la tragedia, ci riporta agli anni Cinquanta, in un Salento ove le tradizioni patriarcali, il potere del maschio, un pietrificato senso dell’onore, prevalgono su qualsiasi norma etica. Con una scenografia minimale, ma una notevole ricchezza mimica e vocale, Angela riesce a dar voce alla pluralità di un mondo popolato da donne sottomesse, uomini violenti e arroganti, giovani vanitosi, istituzioni religiose conniventi con le più orrende nefandezze; dove la trasgressione è punita con la morte, nella più totale, complice omertà.

Si tratta, come in Romeo e Giulietta, di un amore contrastato fra due adolescenti ma, a differenza della tragedia shakespeariana, non c’è resipiscenza né catarsi, e – questa l’originalità della storia – i soggetti della vicenda, che si concluderà con una duplice morte, sono due ragazze.

Una scelta, quella di Angela, che non sembra dettata solo dalla diversa attenzione che le recenti innovazioni legislative hanno indotto sull’omosessualità, ma che si risolve invece in un’intelligente, poetica variazione sull’eterno tema dell’amore.

Claudio Facchinelli

 

Bocche di dama, di e con Angela De Gaetano

Visto il 6 marzo 2018 allo Spazio 89 di Milano

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