Comunicazione internazionale a Fabbrica Europa.
Frida Giulia Franceschini e Viktoria Andersson duettano sulla scena di Le Murate, il 9 giugno, con “Baby”. È il penultimo spettacolo dedicato ai giovani artisti e all’arte contemporanea, nell’ambito di Fabbrica Europa.
Si tratta davvero di un dialogo? Di una comunicazione internazionale e interculturale fra Italia, Svezia e non solo? Se sì, non è pienamente comprensibile. La forza delle arti contemporanee è il potere di fare qualsiasi cosa, la superiorità dell’idea rispetto al virtuosismo. Anche un dialogo muto può trasmettere qualcosa, stimolare la fantasia, ma quello di “Baby” non convince. Le due giovani artiste vogliono rappresentare qualcosa? E cosa? Entrano in scena con addosso un bellissimo tessuto che cela la testa e il corpo, interagiscono tra loro, esplorano i confini del palcoscenico. Ci si chiede cosa si nasconda dietro quei mantelli colorati, per scoprire l’ennesimo corpo nudo che non sconvolge, non scandalizza, non provoca, non comunica, ma che si è già visto svariate volte nei balletti contemporanei. La svedese Andersson mette in mostra anche le sue competenze in recitazione, con una mimica del viso che attira l’attenzione. Frida Giulia Franceschini, con il nudo come costume, cammina, corre, poi, finalmente, si veste. Le danzatrici rientrano in scena vestite di nero, trasportando un materasso. Il poter fare qualsiasi cosa dell’arte contemporanea deve però avere un senso e soprattutto farlo arrivare al pubblico. Non bisognerebbe inoltre dimenticare di essere davanti ad uno spettacolo di danza, allora perché non si balla? Il desiderio dello spettatore di vedere qualcosa si realizza verso la fine della performance, dopo tanta attesa e tante domande. Sul ritmo di “In the air tonight”, Viktoria Andersson esegue una coreografia accattivante, davvero ben fatta, che mette in evidenza la perizia tecnica della danzatrice e, finalmente, suscita le emozioni proprie di un’arte muta, ma efficace, un’arte che, se coerente, sa dire di più delle parole.
Firenze, LE MURATE – PROGETTI ARTE CONTEMPORANEA, 9 giugno 2015.
Benedetta Colasanti
BABY – Coreografia, interpretazione, scenografia: Frida Giulia Franceschini, Viktoria Andersson; musica: Phil Collins “In the air tonight”, Fleetwood Mac “Everywhere”; consulenza drammaturgica: Dani Brown; disegno luci: Lorenzo Marini; coproduzione: NO! Norrlands Operan Umea, I Macelli; ringraziamenti: I Macelli Certaldo, Ricklünd Gården, Såxnas, Sophia Josephsson, Michelle Davis, Manrico Tiberi, Gaël Cleinow.