E’ notizia di poco fa: è morto Giorgio Faletti, a Torino. Era ricoverato da tempo all’Ospedale Molinette. Per tale ragione aveva annullato la tournée scrivendo questo messaggio ai fan: “Cari amici, a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia”.
Faletti ha conosciuto il successo in vari ambiti artistici: dalla tv – ha fatto ridere il grande pubblico a Drive in e poi quello della prima serata del sabato in un Fantastico (era il 1990) con Pippo Baudo – alla scrittura di romanzi di successo, alla musica come cantante e autore, fino al cinema.
Artista poliedrico, nel 1991 pubblica il suo secondo disco, “Disperato ma non serio”, che contiene anche Ulula, uno delle hit più suonate dalle radio nell’estate 1991. Sempre quell’anno scrive per Mina, Traditore, e la include in Caterpillar, ma poi sarà anche autore di brani per Milva, Fiordaliso, e Branduardi.
Nel ’94 partecipa per la seconda volta a Sanremo con “Signor Tenente” una canzone ispirata alla strage di Capaci e d’Amelio, che si aggiudica il premio della critica, classificandosi anche al secondo posto assoluto.
Nel 2002 pubblico e critica scoprono che il talento di Giorgio Faletti ha più di un volto. E’ di quell’anno, infatti, il suo straordinario esordio da narratore con il thriller, “Io uccido”, che vende oltre 4 milioni di copie. Nel 2004 il secondo romanzo “Niente di vero tranne gli occhi”, per continuare poi la fortunata carriera di scrittore. Lascia sicuramente un grande vuoto nel pubblico che dagli esordi negli anni ’80 ha imparato ad amare la sua variegata sensibilità artistica.
Antonio Gargiulo