Zoom Festival: IX edizione dal titolo “Oscillazioni”

Giancarlo Cauteruccio ha presentato la nona edizione del festival progetto del Teatro Studio Krypton di Scandicci, dal 3 all’11 novembre.

Progetto Brockenhaus_...di Giulietta e del suo RomeoSiamo nell’epoca dell’interdisciplinarietà e della contaminazione di generi, dell’interazione tra generazioni e dell’integrazione culturale. È in questo orizzonte di senso che si inserisce il progetto Zoom Festival del Teatro Studio Krypton giunto alla nona edizione con il contributo di Scandicci Cultura e della Regione Toscana. Presenti alla conferenza stampa in rappresentanza delle due istituzioni, rispettivamente, il nuovo presidente Giuseppe Matulli (Assessore alla Cultura del Comune di Scandicci) e la responsabile del Settore Spettacolo e Progetti speciali per la cultura Ilaria Fabbri, i quali hanno ricordato che il teatro di Scandicci si impegna già da tempo in questa direzione cercando di coniugare cultura e formazione con uno sguardo aperto sulla contemporaneità e sulla commistione di linguaggi. Lo conferma il titolo di questa nuova edizione del Festival scelto da Giancarlo Cauteruccio: “Oscillazioni”. Una suggestione presa in prestito dal saggio di Gillo Dorfles “Le oscillazioni del gusto” (1970), il quale indicava un andamento oscillatorio del gusto all’interno delle arti, e sviluppata in rapporto ai giorni nostri: «oggi osserviamo un vero e proprio mutarsi del linguaggio e delle estetiche proprio all’interno del fare arte e del fare teatro. Sempre più l’opera vive in una continua condizione dinamica e metamorfica». Cauteruccio aggiuge di voler dare anche al pubblico, con il ricco programma di Zoom, la possibilità di “oscillare” tra diversi percorsi linguistici ed espressivi.

E proprio nella contaminazione trova spazio la Fondazione Toscana Spettacolo con la serata eXpLo (presentata dal presidente Beatrice Magnolfi) della Rete Anticorpi in cui tre giovani formazioni di danza presentano i loro lavori:  “(Zero) Work in progress  – estratto”, progetto sul punto mediato tra negativo e positivo, tra il prima e il dopo, diretto da Elisabetta Lauro anche interprete insieme a César Augusto Cuenca Torres; “Tame game”, coreografia di Moreno Solinas, in scena con Igor Urzelai e Sebastian Langueneur, i quali testano i loro freni inibitori e riflettono sugli schemi performativi tradizionali coinvolgendo il pubblico in uno spiritoso gioco di ruoli; “Pollicino 2.0” del Collettivo PirateJenny, interpretato da Sara Catellani, Elisa Ferrari, Davide Manico e Carlo Decio, che si ispira al personaggio fiabesco. Altri due appuntamenti con la danza sono: “Miniballetto n. 1” del romagnolo CollettivO CineticO (Premio Rete Critica come migliore compagnia 2014) e “Good vibrations” (spettacolo vincitore del Bando Ripensando Theremin ) della compagine toscana Cani.

Collettivo Cinetico_Miniballetto_n_1_ph_Angelo_Pedroni_2Il Festival, però, parte con una prima nazionale e un ospite straniero: il brasiliano Marcelo Cordeiro porta in scena “Macelleria”, frutto di un laboratorio svolto in residenza al Teatro Studio che ha coinvolto attori e musicisti toscani e che propone la figura della macelleria come metafora della natura umana, oggi compressa come una mortadella (salume, tra l’altro, presente in maniera rappresentativa all’aperitivo post-conferenza stampa). Seguono altri spettacoli che riflettono sulla natura umana: “Io sono felice– e alla fine dello spettacolo lo sarete anche voi”, digressione sulla felicità o – come dichiarano gli autori – “su come attrezzarci per essa”, scritto, diretto e interpretato dal duo Bandelloni/Martinoli; “Gioco di specchi” di Stefano Massini, lavoro sull’identità partendo dalle figure leggendarie di Don Chisciotte e Sancho Panza, diretto e interpretato da Ciro Masella affiancato da Marco Brinzi; “Stato di grazia” dell’artista veneta Silvia Costa, basato su casi clinici raccolti e catalogati nel libro “Psychopathia sexualis” di Richard von Krafft-Ebing; “Del sordo rumore delle dita_trascrizione” di Clinica Mammut, che muove intorno alle zone liminali di un’esistenza a margine, parte del progetto “Melanconie in dedica a Pier Paolo Pasolini”.

In programma anche due spettacoli che riscrivono in forma originale i classici del teatro: la compagnia Progetto Brockenhaus unisce teatro e danza nella rilettura del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare dal titolo “…di Giulietta e del suo Romeo”, in questa seconda fase di lavoro i due attori protagonisti vengono affiancati in scena da musiche rock suonate dal vivo; mentre KanterStrasse presenta “Il borghese gentiluomo” di Molière, diretto da Francesco Manetti, reinterpretando l’opera in chiave contemporanea e immaginando come l’autore lo avrebbe rappresentato se non gli fosse stato commissionato direttamente dal re. Per la prima volta al Festival anche uno spettacolo per bambini “In Viaggio tra Cielo e Mare” (che già ha registrato il tutto esaurito) realizzato con la tecnica del teatro nero per la regia di Sarah Vecchietti; lo spettacolo è stato scelto per rappresentare l’Italia al Festival Mondiale del Teatro di Figura a Jacarta. Infine la compagnia Fosca presenta il suo spettacolo “Solo piano con donna #1” per la regia di Caterina Poggesi, focalizzato sulle caratteristiche mimico-gestuali della pianista francosenegalese Oumoulkhairy Carroy e parte di un progetto più ampio sul gesto dei musicisti. Questo lavoro preannuncia la prossima edizione del Festival che – spiega Cauteruccio – sarà tutta al femminile e sarà diretta ad analizzare le donne nell’arte che hanno segnato la cultura dal 1915 al 2015.

Le occasioni che il Teatro Studio dà ai giovani per partecipare alle sue iniziative sono diverse: gli studenti del  Laboratorio sperimentale di teatro – architettura del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze che hanno dato vita al progetto “Nel Chiostro delle Geometrie” collaborano anche all’allestimento degli spettacoli di Zoom, mentre il progetto grafico del festival è stato realizzato in collaborazione con gli studenti del corso di Grafica per l’Editoria dell’Istituto Europeo di Design di Firenze. Inoltre si ricorda che durante la rassegna si terrà il “Laboratorio di riflessione e scrittura critica” diretto da Simone Nebbia e Andrea Pocosgnich della testata on line Teatro e Critica che coinvolgerà un gruppo di giovani aspiranti critici con cui verrà simulata una vera e propria redazione.

Per il programma intero visitare il sito: http://www.zoomfestival2014.com/

Mariagiovanna Grifi

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