“Zona Rossa”, Emergency da Iocisto a Napoli

fabrizio_pulvirenti_emergency_NSabato 2 Aprile alle 17,30, presso la libreria iocisto, via Cimarosa 20 Napoli
presentazione del libro “Zona rossa” di Gino Strada e Roberto Satolli.

Parteciperà all’evento il medico Fabrizio Pulvirenti, volontario con Emergency, guarito dal virus Ebola contratto mentre prestava servizio in Sierra Leone.
Interviene Giuseppe Fiordelisi, coordinatore Emergency Campania. Introduce Amedeo Borzillo, socio di iocisto.
E’ un libro (Gino Strada) contro “l’ingiustizia di un mondo diviso tra chi può curarsi e chi può solo fare il favore di morire senza infettare nessuno”, perché, come scrive lo stesso Pulvirenti, guarito dall’Ebola in Italia “c’è una cosa che mi spiace più di tutte,, che per nessuno di loro è stato fatto tutto questo” Loro, i malati africani, loro, i malati non occidentali.

Il libro ripercorre le tappe del rischio epidemia che nel 2014 /2015 accese i suoi focolai nel cuore dell’Africa, minacciando il mondo intero.
Gino Strada, insieme al suo compagno di liceo, medico e giornalista, Roberto Satolli e tanti altri volontari e operatori (tra cui lo stesso Fabrizio Pulvirenti) si sono adoperati, fino allo stremo, per debellare Ebola, mettendo in pericolo la loro stessa vita. Mentre tutti scappavano di fronte alla diffusione del virus e si chiudevano le poche strutture di assistenza del paese, che vedevano decimato il loro stesso personale medico, si intensificava la presenza di Emergency e la copertura dei servizi di identificazione, isolamento e cura, tra il campo profughi di Waterloo e il nuovo ospedale di Lakka. Qui, personale specializzato e formato appositamente combatteva la sua battaglia per strappare alla morte gli oltre 100 nuovi casi al giorno che venivano intercettati.
Il libro la “Zona rossa – lo spazio sanitario dove appunto venivano isolati, ospedalizzati e trattati i pazienti infetti” – racconta tutto questo, con le voci e le impressioni dei protagonisti, i volontari di Emergency. Testimoni di contrasti e contraddizioni tra chi opera sul campo e chi decide, chi specula e chi soccorre, chi discrimina e chi rivendica giustizia e diritto di fronte alla malattia, alla cura, alla possibilità di farcela e di non soccombere, a prescindere se ci troviamo in Africa, in Europa o in America.

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