“Tutto quello che le donne ‘non’ dicono” e molto altro ancora.

Francesca Reggiani porta in scena uno spassoso spettacolo sulle donne e su “tutto quello che (non) dicono” con la regia di Valter Lupo.

Si parte sparati sulla politica, tema ricorrente della comica e attrice romana, per poi satirizzare con scottanti riflessioni sul sesso, le coppie, la terza età e la chirurgia estetica, sulla televisione e su alcuni temi di interesse sociale.

Passano così in rassegna alcune imitazioni di donne di successo: dall’esilarante parodia sul ministro Boschi, a seguire le parlamentari Meloni e Taverna, poi le conduttrice De Filippi e Sciarelli, la cantante Carla Bruni per generalizzare la classica donna italiana di mezza età (compresa se stessa) con le presunte pari opportunità, dove però le donne partono nettamente sfavorite rispetto agli uomini. A fine spettacolo c’è spazio anche per il bis con il riuscitissimo tormentone della donna dell’est capace di dire e fare tutto quello che l’uomo medio italiano di ritorno a casa vuole sentirsi dire e tutto a discapito della donna italiana.

La Reggiani passa così da uno sketch all’altro con l’aiuto di alcuni supporti video dove ritroviamo il meglio delle sue imitazioni. Grinta e capacità di fare ironia e autoironia con una comicità naturale e spontanea: un repertorio già così ricco e ora aggiornato e attualissimo.

La sua graffiante satira non si limita alle donne e al ruolo che ricoprono oggi rispetto al passato ma anche a temi di cultura domestica: il dilemma della raccolta riciclata soprattutto in una città come Roma e la grande difficoltà per l’Italia di essere un paese normale. È una generazione di “tronisti”, plasmata dalla televisione, dal mito dell’Ikea e dei popoli del Nord e dal sesso virtuale.

Nonostante la Reggiani sia meno convincente rispetto a precedenti apparizioni e lo spettacolo risulti eccessivamente lungo, la sua verve e le sue trovate risultano comunque divertenti e sagaci, mai demenziali, in perfetta controtendenza alla comicità contemporanea.

 

Si avverte tuttavia qualche reiterazione di troppo e mancanza di equilibrio causato da un inizio troppo promettente e un finale dirompente, ma nel mezzo non è mancato qualche momento di noia.

Lo show, seppur perfettibile, è assicurato.

 

Roma, teatro Olimpico, 12 Gennaio 2016

Vittorio Sacco

Share the Post:

Leggi anche