TraTurMò - Leopoldo Mastelloni

Tradizione, Turismo e Mondo: TraTurMò il primo festival delle Tradizioni che fanno Turismo nel Mondo

TraTurMò - Leopoldo Mastelloni
TraTurMò – Leopoldo Mastelloni

Se mi trovassi a Nizza, come turista, saprei che è al Negresco che dovrei andare se volessi ascoltare della buona musica, vedere uno spettacolo e nel mentre bere un ottimo drink in perfetto stile American Bar. Parigi invece ha come tappa obbligatoria il famosissimo Moulin Rouge; New York il Blue Note e non voglio citare i casinò di Montecarlo che hanno fatto del turismo finalizzato all’entertainment uno dei motivi principali per cui visitare il piccolo principato.

Ma facciamo conto che io mi trovassi a Napoli, capitale del bel canto e della commedia Napoletana, dove dovrei andare? Dove potrei trovare facilmente uno “spettacolo” rappresentativo come può essere andare ad ascoltare il fado o il flamenco?

La risposta fa cadere le braccia: da nessuna parte, è questa la verità. Napoli non ha un posto “turistico e commerciale” dove il turista random possa entrare in contatto con la tradizione musicale napoletana. Certo ci hanno insegnato che è meglio evitare quei posti macchiettistici, dove la tradizione è ridotta a mera merce pronta al consumo di fiotte di turisti che molto probabilmente non capiranno niente di ciò che vedranno.

Ma in tutto il mondo c’è una grandissima fetta di persone che gira incuriosita dalle tradizioni dei posti in cui arriva, questa fetta di persone crea turismo, ricchezza, occupazione. Una città come Napoli, da sempre a cavallo tra modernità e tradizione non dovrebbe essere da meno. Questo è quello che devono aver constatato Lara Sansone e lo staff del Teatro Sannazzaro, quando hanno cominciato a tirare su la programmazione del TraTurMò, il primo festival delle Tradizioni che fanno Turismo nel Mondo.

Organizzata dal Teatro Sannazzaro con il finanziamento di Unione Europea e Regione Campania, e con il patrocinio morale del Forum Universale delle Culture e Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, la kermesse trasformerà Napoli in “luogo d’incontro”, centro propulsore culturale e di tradizioni, impreziosito dalla storia e dal fascino del territorio.

Per la prima volta, la storica sala di Via Chiaia ospiterà importanti artisti internazionali, fortemente impegnati nella valorizzazione artistica e culturale del proprio territorio, e che, con il loro talento, animano le serate nelle maggiori capitali turistiche e nel mondo.

La tipicità e il consolidato successo del Cafè Chantant, dunque, provano ad ampliarsi e contaminarsi. Le tradizioni e le culture internazionali si accostano in un evento unico, per offrire al pubblico cittadino, ma anche agli ospiti della nostra regione, di assistere a intense performance di Fado, Flamenco, Taiko, Bharathanatyam, American Bar, Jazz e allo stesso Cafè Chantant, in un unico Festival, in un’unica città.

Da venerdì 9 al 22 Maggio, la sala del Teatro Sannazzaro, proprio come accade nel Cafè Chantant, si trasformerà ad ogni appuntamento del festival, cercando di ricreare le atmosfere e le emozioni tipiche del luogo d’origine dell’artista in scena, arricchiti dall’introduzione di Leopoldo Mastelloni.

Mario Orsini

Share the Post:

Leggi anche