“Stillbach o della nostalgia”, ricchezze dimenticate di una regione bilingue

GruberSTILLBACHcoverMolti sono gli autori altoatesini «stranieri in patria», pubblicati con successo all’estero ma non ancora noti al pubblico italiano.

“Stillbach o della nostalgia” di Sabine Gruber, in libreria a fine maggio, inaugura un progetto editoriale voluto da Marsilio, editore attento a leggere il territorio e le sue contraddizioni, primo romanzo di una collana che, proponendo le traduzioni dei migliori autori italiani di lingua tedesca, intende colmare questa lacuna e diffondere le «ricchezze dimenticate di una regione bilingue».

Tra le voci più incisive di una letteratura che racconta di una terra di confine e di un’identità da ricostruire, la meranese Sabine Gruber – che tra gli scrittori di area austriaca la FAZ ha segnalato tra «quelli di maggiore talento dai tempi di Elfriede Jelinek» – ha scritto un romanzo che, fortemente intrecciato alla storia, racconta l’intreccio tra i destini individuali e la politica, a volte così potente da determinare la felicità, l’amore, e la nostalgia, di ognuno di noi.

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