Scompare l’innovatore del podio, il mondo della classica dà l’addio a Claudio Abbado

Claudio Abbado
Claudio Abbado

Il mondo della musica classica è in lutto. È scomparso all’età di 80 anni il maestro e senatore a vita Claudio Abbado, s’è spento questa mattina alle 8 e 30 serenamente nella sua casa di Bologna attorniato dall’affetto dei figli e dei parenti. Il maestro era malato da mesi e aveva da tempo esposto la preoccupazione e il suo dispiacere per non potersi dedicare al meglio al suo ruolo di senatore a vita, carica per la quale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’aveva insignito cinque mesi fa.

Se ne va via una delle personalità di spicco del mondo della musica classica, uno degli uomini più originali e innovativi in un settore molto spesso conservatore e autoreferenziale, proponendo un modo rivoluzionario di dirigere. Credeva nei giovani come aveva affermato anche al momento della sua elezione.

Claudio Abbado è nato a Milano nel 1933 in una famiglia in cui alla cultura è sempre stato dato un valore enorme. Il Padre, Michelangelo Abbado era un prestigioso violinista, ed insegnante al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, la madre, Carmela Savagnone è una pianista, proprio come il fratello maggiore, Marcello Abbado, diventato di seguito compositore e direttore dello stesso conservatorio milanese. La passione per la musica quindi nasce prestissimo, già dall’età di 7 anni Claudio capisce di voler diventare musicista.

Claudio Abbado si diploma nel 1955, specializzandosi in pianoforte e direzione d’orchestra. Nel 1958 vince il concorso della Boston Symphony Orchestra, Koussevitsky che gli permette di debuttare in America. Nel 1959 debutta a Trieste come direttore di orchestra, l’anno dopo arriva il suo debutto alla Scala dirigendo alcuni concerti alla Piccola Scala, in onore del terzo centenario per la nascita di Alessandro Scarlatti. Nel ’63 vince il prestigioso premio Mitropoulos della New York Philarmonic, rendendolo uno dei maestri più ricercati, e persino Herbert Von Karajan lo sceglie per dirigere i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo.

Abbado diviene direttore artistico del teatro La Scala nel 1968 (ruolo che ricoprirà fino al 1986), proprio in un periodo di grande tumulto sociale, e non è un caso che il maestro, molto vicino alle ideologie di sinistra, avesse deciso di aprire le porte di uno dei più grandi teatri d’opera del mondo a studenti ed operai nel 1972.

Nel 1971 diviene direttore musicale della Wiener Philharmoniker, dal ’79 all’’87 della London Symphony Orchestra. Dopodiché è stato negli anni direttore artistico rispettivamente della Staatsoper di Vienna, dei Berliner Philarmoniker, della Lucerne Festival Orchestra, dell’Orchestra Mozart di Bologna.

Napoli – 20 Gennaio 2014

Francesco Di Maso

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