Roma Fringe Festival: “I bambini del ghetto” delude le aspettative

I bambini del Ghetto”, spettacolo in prima nazionale al Fringe Festival di Roma, propone un articolato percorso alla ricerca di una dignità per una reale storia barbara che è una cicatrice ancora profonda nella nostra memoria. E’ sempre doveroso quanto vitale parlare del più grande sonno della ragione che l’uomo ha mai creato, un momento della nostra storia che ancora a distanza di anni ci chiediamo “come sia possibile che sia accaduto”, ma il modo con cui si affronta questo tema è deludente.

Sebbene la tematica affrontata dalla Manzo sia affascinante, siamo di fronte ad un racconto a metà strada tra cronaca e drammaturgia che non vede sostegno di attori e regia, l’assenza di questi due elementi fa sfociare nella noia più assoluta anche il più vivo racconto.

Un assemblaggio di retorica impostazione che riesce a disintegrare anche le varie documentazioni storiche, in sé per sé di grande pregio, proposte durate lo spettacolo (come diceva Platone ne “Il convivio” NON è IMPORTANTE COSA FAI MA COME LO FAI). A questo però va detto che un tema di tal fatta è sempre utile proprio per creare una curiosità nello spettatore sperando che possa iniziare un proprio percorso di studi che sarà sicuramente più interessante di quello proposto in scena.

Roma, Villa Mercede, 20 giugno 2014

Davide Sacco

 

I bambini del ghetto
LiberTeatro
di Monia Manzo
Regia di Monia Manzo
Con Monia Manzo, Aurora Deiana, Luca Giustini, Marco Giustini
Scenografo: Fabio Calascibetta
Musicista: Francesco Paniccia

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