“Riccardo III”: che la festa abbia inizio

ranieri_vincenti_ph_leperaDebutta al Brancaccio il “Riccado III” di Massimo Ranieri.

Un cilindro di ferro a contenere il male. Ruota, si dischiude e si erge a torre. Al suo interno si consuma il carnefice progetto di Riccardo III.

Uomini in smoking e donne in abiti regali prendon parte ai “festeggiamenti” di morte, il bianco e il nero regnano, qualche nota di colore è data soltanto dai regali abiti delle donne. Il fumo delle sigarette avvolge la scena, l’aura grigia della morte impera.

 

Il disegno malvagio e ambizioso di Riccardo III è scandito da un incessante rullio di tamburi che sigilla una nuova morte, il cilindro si chiude e al suo riaprirsi altro dolore si propaga. La firma del maestro Ennio Morricone spicca sulla messa in scena. Il disegno luci di Maurizio Fabretti risulta raffinato e meticoloso, perfetta cornice per i personaggi riempe il palco anche laddove la sola presenza dell’inquietante cilindro domina.

 

A Ranieri il merito d’essersi cimentato, da attore e regista, con la classicità, con uno Shakespeare che non permette interpretazione, forse questa l’unica pecca. Troppo riconoscibile nei gesti e nella voce l’attore napoletano che il teatro ammira, ma che il testo avrebbe voluto più accademico.

Innegabile la difficoltà e il lavoro richiesto, grande la prova fisica, ma lo spettacolo si configura come una serie di quadri che si avvicendano, nulla viene osato nella messa in scena. Un piatto scandire gli eventi che si susseguono senza pathos.

Riccardo , tiranno crudele e deforme, si muove con la sua gobba, corteggia le donne, inganna gli amici, uccide, uccide e ancora uccide.

 

Un disegno folle animato dalla sete di potere ci porta a riflettere ancora una volta su quanto oggi accade. Violenta la volontà umana non conosce i limiti del desiderio, disposta a tutto per sete di arrivismo. L’inganno, la brutalità, la meschina affermazione di sé. Il testo conserva una forza innegabile, ci si sarebbe aspettato di più dalla messa in scena.

 

Roma, teatro Brancaccio, 06 novembre 2014

Elena Grimaldi

RICCARDO III
musiche originali
ENNIO MORRICONE
traduzione e adattamento
MASOLINO D’AMICO
scene
LORENZO CUTULI
costumi
NANA’ CECCHI
light designer
MAURIZIO FABRETTI
regista assistente
ROBERTO BANI

regia
MASSIMO RANIERI

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