“Pittori per la musica. Primo Conti, 1935-1939” al Museo Novecento di Firenze

11289510_10155640546090162_3444481803501640503_oEsposti al Museo Novecento quindici bozzetti originali realizzati dal pittore toscano per il Maggio Musicale Fiorentino.
Tra le vocazioni del neonato Museo Novecento di Firenze vi è quella di valorizzare la vivacità culturale cittadina del secolo scorso sia attraverso singoli episodi, osservati e riproposti in un’ottica interdisciplinare, sia attraverso la storia delle sue grandi istituzioni. Così, tra le sale del museo, ve ne è una dedicata esclusivamente a bozzetti e figurini provenienti dall’archivio storico del Maggio Musicale Fiorentino e riferiti al primo ventennio di attività del teatro, dal 1933 all’inizio degli anni Cinquanta. Qui, fino al 19 luglio 2015, sarà possibile osservare da vicino quindici bozzetti originali di Primo Conti (Firenze, 1900-1988) realizzati per la messinscena di tre opere di Giuseppe Verdi: “Un ballo in maschera” (1935), “Otello” (1937) e “Il Trovatore” (1939).

La selezione dei disegni è stata pensata dai due curatori, Valentina Gensini e Moreno Bucci, come un’occasione per approfondire i primi anni della trentennale collaborazione del pittore-scenografo fiorentino con il Teatro Comunale. Essi testimoniano la capacità di Conti di ideare scenografie in grado di coniugare le esigenze del teatro con i valori della pittura. Osservando i bozzetti non si può non rimanere colpiti dalla profondità nella resa dello spazio, dalla luce avvolgente e dai colori ispirati all’arte del Seicento fiorentino, che proprio in quegli anni veniva riscoperta grazie ad alcune importanti esposizioni. Ne sono un bell’esempio sia la scena, che coinvolge anche l’orchestra, dell’atto IV di “Un ballo in maschera”, diretto da Tullio Serafin per la regia di Guido Salvini, sia quella in
notturno dell’atto I, quadro secondo de “Il Trovatore”, diretto da Vittorio Gui per la regia di Oscar Walleck.
Ma essi documentano anche interessanti prassi di lavoro, evidenti soprattutto nei figurini, che riportano puntuali indicazioni per i sarti con le stoffe e i colori da utilizzare nella realizzazione.
Così è nei costumi per l’“Otello”, direzione di Victor De Sabata e regia di Herbert Graf, di cui sono un esempio quelli per Desdemona (I e IV atto). O in quelli de “Il Trovatore”, nei personaggi della Zingara e del Conte di Luna, affiancati da rapidi schizzi a matita che riprendono particolari delle vesti e degli accessori.

Lorena Vallieri

 

 

 

 

 

Pittori per la musica. Primo Conti, 1935-1939 – Firenze, Museo Novecento, 18 aprile-19 luglio 2015. Direzione scientifica: Valentina Gensini; Testi e selezione dei bozzetti e figurini a cura di Moreno Bucci; Coordinamento mostra: Francesca Neri

www.museonovecento.it

 

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