Pinocchio, Una marionetta poco trascinante

Dopo tre anni e il grande successo de La Réunification des deux Corées Joël Pommerat torna al Napoli Teatro Festival Italia con la messinscena del “nostro” Pinocchio. L’opera collodiana apparve per la prima volta come romanzo d’appendice tra il 1881 e il 1883, accolto timidamente dalla critica letteraria riscontrò un grandissimo successo popolare, a oggi è uno dei libri più letti al mondo. Ma soprattutto Pinocchio con le sue avventure e disavventure di formazione, con il suo istinto, la sagacia e l’astuzia è il personaggio che ha ispirato più e più rifacimenti: teatrali, televisivi, filmici, fumettistici. Totò interpretò Pinocchio nel film del ’52 Totò a colori, la Rai propose uno sceneggiato in sei puntate dirette da Luigi Comencini nel 1972, e poi ancora vi sono i tanti cartoni animati, uno su tutti quello della Disney del 1940, o ancora il film diretto nel 2002 da Benigni, celebri i fumetti di Jacovitti, molteplici musical hanno avuto per protagonista la marionetta impertinente, e anche il teatro si è lasciato tentare più volte da Pinocchio, basti citare il più esemplare dei Pinocchi teatrali: Carmelo Bene.
Pinocchio è dunque un territorio minato e per i tanti suddetti rifacimenti e anche per le molteplici letture che sono state date della storia e del suo protagonista. Confrontarsi con un personaggio del genere è difficile e Pommerat è perfettamente cosciente di questa complessità, infatti agisce per sottrazione. Una voce narrante Hervé Blanc, a torso nudo – perché pronto a calarsi, laddove necessario, in altri personaggi indossando una semplice giacca – ci introduce con la sua voce calda nel mondo di Geppetto, nella sua solitudine, alla nascita di Pinocchio. Si succedono scene in sequenza, intervallate da un buio completo sul palco e in sala, talvolta recitate sull’arco di proscenio, altre sul fondo della scena. Rumori reali ma amplificati accompagnano e sottolineano le gesta degli attori, i quali tutti – eccezion fatta per l’attrice che incarna il protagonista Myriam Assouline – interpretano più ruoli: il già citato Hervé Blanc, Sylvain Caillat, Daniel Dubois, Maya Vignando. La versatilità attoriale trova sostegno e forza non solo in un sapiente utilizzo delle luci, ma soprattutto in effetti speciali che regalano allo spettatore immagini suggestive.
La messinscena di Pommerat è tecnicamente perfetta e ben interpretata ma poco empatica, nonostante le immagini incantevoli il regista francese –che probabilmente non si è messo totalmente in gioco – non riesce a trascinare lo spettatore nel leggendario mondo di Pinocchio.

Mariarosaria Mazzone
Napoli Teatro Festival Italia
Teatro Mercadante, 24/06/2016
UNA CREAZIONE TEATRALE DI JOËL POMMERAT
DA CARLO COLLODI CO MYRIAM ASSOULINE, SYLVAIN CAILLAT, HERVÉ BLANC, DANIEL DUBOIS, MAYA VIGNANDO
COLLABORAZIONE ARTISTICA PHILIPPE CARBONNEAUX
SCENOGRAFIA E LUCI ERIC SOYER
MARIONETTA FABIENNE KILLY
COSTUMI MARIE-HÉLÈNE BOUVET
COMPOSIZIONE MUSICALE ANTONIN LEYMARIE
PRODUZIONE COMPAGNIE LOUIS BROUILLARD IN COPRODUZIONE CON L’ESPACE MALRAUX-SCÈNE NATIONALE DE CHAMBÉRY ET DE LA SAVOIE, CENTRE DRAMATIQUE RÉGIONAL DE TOURS, THÉÂTRE DE VILLEFRANCHE / SCÈNE RHÔNE ALPES / SCÈNE CONVENTIONNÉE, LA FERME DE BEL EBAT / GUYANCOURT, THÉÂTRE BRÉTIGNY/ SCÈNE CONVENTIONNÉE DU VAL D’ORGE, LE GALLIA THÉÂTRE / SCÈNE CONVENTIONNÉE DE SAINTES, THÉÂTRE NATIONAL DE BORDEAUX AQUITAINE, LES SALINS/SCÈNE NATIONALE DE MARTIGUES, THÉÂTRE DU GYMNASE-MARSEILLE, CNCDC – CHÂTEAUVALLON, GRENOBLE / MAISON DE LA CULTURE MC2, LA SCÈNE NATIONALE DE CAVAILLON, AUTOMNE EN NORMANDIE, CDN DE NORMANDIE – COMÉDIE DE CAEN

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