“Piero di Cosimo 1462-1522. Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera” a Firenze

11995545_10155986977570162_1220494728_nFino al 27 settembre alla Galleria degli Uffizi una mostra dedicata al pittore fiorentino.

Il 2015 sarà probabilmente ricordato anche come l’anno di Piero di Cosimo, bizzarro quanto geniale pittore fiorentino, a cui sono state dedicate due mostre monografiche parallele che rappresentano un ottimo esempio di collaborazione organizzativa e scientifica internazionale. La prima, “Piero di Cosimo. The Poetry of Painting in Renaissance Florence”, è stata curata da Gretchen A. Hirschauer e Dennis Geronimus per la National Gallery of Art di Washington (1 febbraio-3 maggio 2015); mentre la seconda, “Piero di Cosimo 1462-1522. Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera”, attualmente in corso, è stata pensata da Elena Capretti, Anna Forlani Tempestini, Serena Padovani e Daniela Parenti per la Galleria degli Uffizi di Firenze.11899864_10155986919135162_8108214858987730703_o

Entrambe segnano una tappa importante nella rivalutazione critica dell’artista, noto per essere allievo di Cosimo Rosselli (da cui il nome). Ma, sebbene condotte in collaborazione, le due mostre non sono gemelle: il corpus dei dipinti esposti e riconosciuti come autografi è sostanzialmente lo stesso – circa una trentina di dipinti che ricoprono l’intero arco cronologico della sua produzione  – ma mentre per l’esposizione americana si è privilegiata un’articolazione strettamente monografica, per quella fiorentina si è scelto di esporre anche opere di maestri diversi: Filippino Lippi, Andrea del Sarto, Fra’ Bartolomeo, Lorenzo di Credi, Ridolfo del Ghirlandaio, Hans Memling e lo stesso Rosselli. 11992313_10155986977560162_546529465_nUna bella occasione per riscoprire un artista del tardo Rinascimento che colpisce, sin dal primo sguardo, per lo splendido cromatismo e la dolcezza delle figure, ma anche un modo per ricostruire, attraverso utili confronti, sia l’ambiente in cui l’artista venne formandosi, sia il mondo colto e raffinato dei suoi committenti. Si veda, ad esempio, lo splendido cromatismo della tavola con la “Liberazione di Andromeda” (1510-1515 circa), pensata come arredo per la dimora della famiglia Strozzi; o ai due pannelli con “La scoperta del miele” e “Le disavventure di Sileno” (1500-1505), destinate a decorare una camera in casa di Giovanni di Guiddantonio Vespucci; o, ancora, in ciclo con le “Storie dell’umanità primitiva” (ultimo decennio del ’400), per Francesco del Pugliese. E spiace l’assenza di un capolavoro come “Venere, Marte e Cupido” (entro 1493), che Berlino non ha concesso in prestito e che è unanimemente riconosciuta come quella che Vasari acquistò per la propria casa.11934561_10155986913485162_4433505386608559998_o

L’esposizione degli Uffizi è poi arricchita dalla presenza di una sezione destinata ai disegni e agli studi preparatori, che per ragioni conservative possono essere esposti solo per poche settimane. Pochi fogli, ma che rappresentano la maggior parte di quelli rimasti. Piero di Cosimo fu, infatti, un disegnatore non particolarmente fertile e sicuramente «difforme» rispetto alla tradizione grafica fiorentina come dimostra, anche in questo caso, il confronto diretto che la mostra offre con disegni di altri artisti.

Lorena Vallieri

Piero di Cosimo 1462-1522. Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera – a cura di Elena Capretti, Anna Forlani Tempestini Serena Padovani e Daniela Parenti.

Firenze, Galleria degli Uffizi, 23 giugno-27 settembre 2015

www.unannoadarte.it

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