Palestina, Algeria, Israele, Belgio, Repubblica Ceca e Danimarca al 27° Intercity Festival

Al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino l’importante rassegna dedicata al teatro contemporaneo internazionale.

intercityDal 26 settembre al 26 ottobre 2014 torna al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino “Intercity Festival. Festival internazionale di città in città”, ormai felicemente giunto alla sua XXVII edizione. Ogni anno, dal 1988, questa importante rassegna di teatro internazionale apre una finestra sulla vita spettacolare di una o più città del mondo, creando un significativo momento di scambio interculturale. Oltre all’ospitalità delle compagnie straniere, il Festival prevede nuove produzioni su testi della drammaturgia contemporanea del paese prescelto, letture, incontri, mostre e workshop. Dal 1993 si è aggiunta la pubblicazione in italiano delle opere allestite, testi che vengono poi distribuiti gratuitamente ad autori, registi e compagnie, contribuendo così alla loro diffusione e conoscenza sul territorio nazionale.

Dopo un lungo lavoro di approfondimento sul teatro del Nord, lo sguardo si allarga quest’anno all’area dell’Europa Centrale e del Mediterraneo, anticipando una serie di iniziative che verranno riprese e approfondite durante le prossime edizioni. Una scelta coraggiosa, vista la difficile situazione di alcuni di questi territori, ma che anche, e soprattutto, per questo meritano una rinnovata attenzione. Entrano dunque a far parte del bagaglio artistico di Intercity la Palestina, Israele e l’Algeria, che si confronteranno con la Repubblica Ceca, il Belgio e la Danimarca, attraverso la messa in scena di testi tradotti in italiano e presentati in prima assoluta o nazionale.

10704865_4597762759333_1630277841_nSi comincia con l’inedito “I monologhi di Gaza”, basato sull’indagine dei due drammaturghi palestinesi Edward Muallem e Iman Aoun, che hanno a lungo lavorato con un gruppo di adolescenti reduci dalle tragiche vicissitudini di Gaza. Il risultato è un insieme di monologhi che esplorano l’animo umano dei giovani in un momento di estrema difficoltà e disagio come la guerra. Registi dello spettacolo Dimitri Milopulos e Silvia Guidi, che affrontano il testo con due progetti differenti e autonomi, creando così uno spettacolo in due tempi con cui si vuole dar voce a un dramma quanto mai attuale (26-28 settembre). Si prosegue con “Antiwords” della Spitfire Company, compagnia residente nella Repubblica Ceca (3-4 ottobre) e con “Hamlet private”, una produzione diretta da Martina Marti per Scarlattine Teatro (4-5 ottobre), confidenziale lettura dell’“Amleto” di Shakespeare in cui si abbandona il contesto teatrale tradizionale per accogliere un singolo spettatore nell’intimità di un bar o di un caffè. Un’esperienza privata ed esclusiva in cui si ha la possibilità di esplorare e indagare la propria situazione di vita concreta.

Il 5 ottobre è la volta della versione definitiva di “The Grandfathers”, un lungo laboratorio/lavoro di ricerca sul testo di Rory Mullarkey svolto da un gruppo di giovani artisti che si sta formando all’interno del Festival. Il progetto ha avuto inizio durante i mesi invernali e vuole coinvolgere attivamente il pubblico più giovane.

Per l’area del Belgio verrà presentata una coproduzione tra i Reckless Sleepers e Marche Teatro che ha già debuttato in prima nazionale al festival di Polverigi: “Last Supper”, indagine tra sacro e profano dei sentimenti che percorrono l’individuo durante la sua ultima cena (11-12 ottobre). Belga anche la compagnia Cie Thor con “Cocktails”, spettacolo intimo ed eccentrico che gioca a confondere il confine tra realtà e finzione (24-25 ottobre).

10694866_4597763959363_283355515_nL’Algeria farà il suo debutto con “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” dell’attrice e drammaturga Rayhana, rifugiata politica in Francia dal 2001. La pièce, diretta da Serena Sinigaglia, è ambientata in un hammam di Algeri e racconta le storie di nove donne che si confrontano quotidianamente con la violenza maschile. Lontane dagli sguardi moralizzatori, svelano qui, senza pudore, paure, sogni e rimpianti. Discutono di politica, religione e sessualità. Affrontano le tematiche dei matrimoni forzati, delle bruciature da acido inferte da uomini per vendicarsi, di offerte di matrimonio o avances sessuali respinte, del tanto discusso uso del velo (16-18 ottobre).

Spazio ai giovanissimi con “Intercity connections”, progetto volto alla diffusione nelle scuole medie superiori della drammaturgia teatrale contemporanea italiana ed internazionale, attraverso la messa in scena di opere scritte da grandi autori contemporanei per giovani interpreti. In programma quest’anno: “I musicisti” di Patrick Marber (19 ottobre), “Storia di un vampiro” di Moira Buffini (20 ottobre) e “Sparkleshark” di Philip Ridley (22 ottobre).

Sono pensate per promuovere la drammaturgia contemporanea anche le due mise en espace che il Festival include ogni anno nella sua programmazione. In questa XXVII edizione verranno presentati, in prima nazionale e tradotti per l’occasione, “My book on face” dell’autrice israeliana Inna Eizenberg e “Soli Deo Gloria” di Peter Asmussen, tra i più importanti autori danesi (26 ottobre). È invece un progetto pilota “Hips – My hero, my idea, on paper, on stage”, laboratorio di scrittura condotto da Dimitri Milopulos e rivolto a un gruppo di giovani autori in erba che vedranno i loro monologhi confrontarsi sulla scena.

Per tutte le info sugli altri eventi legati al festival: www.teatrodellalimonaia.it

Lorena Vallieri

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