“Nel Chiostro delle Geometrie”: una settimana negli spazi del fiorentino convento di Santa Verdiana

Presentato a Firenze il nuovo laboratorio di teatro/architettura ideato da Giancarlo Cauteruccio in collaborazione con il DIDA.

Chiostro di Santa Verdiana_ph.Luca Belatti_1 (1280x960)Il progetto “Nel Chiostro delle Geometrie”, prima tappa di quello che nelle intenzioni degli ideatori vuole diventare un laboratorio permanente di teatro/architettura, è nato dalla sinergia tra il Teatro Studio Krypton di Scandicci e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (DIDA). L’obiettivo, come illustrato dal prof. Carlo Terpolilli e dal direttore artistico Giancarlo Cauteruccio, è quello di creare uno spazio permanente di riflessione e sperimentazione su un tema oggi di grande attualità: quello del recupero, gestione e valorizzazione dei beni culturali, pensato non più solo da un punto di vista strettamente manageriale ed economico, ma anche artistico e teatrale. Esso vuole anche essere un primo segnale di ‘cultura metropolitana’, un ponte tra Firenze e Scandicci, in vista della nascente ‘città metropolitana’. Ma “Nel Chiostro delle Geometrie” può altresì essere letto come un tentativo di risolvere, attraverso un’apertura reale e simbolica, il conflittuale rapporto tra l’università e la città.

Il progetto, già di per sé ambizioso, non si ferma qua. L’idea finale è quella di trasformare entro il 2016 la chiesa di Santa Verdiana, uno sconosciuto gioiellino dell’arte fiorentina da tempo chiuso al pubblico, in una nuova residenza creativa, un piccolo quanto originale spazio teatrale in grado di ospitare circa 80 spettatori.

Chiostro di Santa Verdiana_ph.Marco Fabri (1280x838)Intanto, dal 20 al 26 settembre 2014, il chiostro dell’ex convento di Santa Verdiana, oggi sede della Scuola di Architettura, ospiterà una serie di spettacoli offerti a tutti i fiorentini che vorranno visitare parte degli spazi del convento. Si comincia la sera del 20 settembre in piazza Annigoni con “Demolizione” di Teatro Studio Krypton. Una performance durante la quale operai e macchine edili apriranno un varco nel muro che oggi separa la piazza dall’adiacente convento. Un’azione che anticipa l’imminente costruzione del nuovo ingresso progettato dall’architetto Alberto Breschi per il Dipartimento di Architettura, ma anche una metafora di quella ideale riunificazione tra università e città cui abbiamo accennato. Attraverso quel passaggio il pubblico verrà introdotto “nel chiostro delle geometrie” dove potrà vedere l’istallazione dello stesso Cauteruccio “Trees and places” che, attraverso luci, suoni e immagini, analizza la complessa relazione tra elementi naturali ed elementi architettonici, creando un ambiente di contemplazione e percezione poetica.

Il 22 settembre i tre giovani musicisti del gruppo Umanzuki interpreteranno gli spazi del chiostro attraverso variazioni elettroniche e melodie inusuali. Seguiranno poi una serie di riflessioni sul tema della città: il 23 settembre l’attrice romana Patrizia Schiavo interpreterà “La signorina metrò” di Enzo Fileno Carabba, una drammaturgia partecipata sulla città metropolitana; il 24 sarà la volta del reading “Duna, la città” del poeta Franco Dionesalvi con colonna sonora live di Gianfranco De Franco; mentre il 25 Francesco Dal Co, storico dell’architettura allo IUAV e direttore di Casabella, leggerà il suo “L’assassinio dell’archistar” in cui vengono ripercorse alcune vicende urbanistiche legate a Madison Square. La kermesse terminerà con “Archi severi tra sfiorir di fiori” in cui Paolo Iacuzzi e Davide Rondoni ripercorreranno la presenza dell’architettura nella poesia, dal Campana dei “Canti orfici” al Sebald di “Austerliz”.

Per tutte le informazioni sugli eventi: www.compagniakrypton.it

Foto di Luca Belatti e Marco Fabri.

Lorena Vallieri

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