“Microstorie”: secondo appuntamento di #FirenzeLongform

Un nuovo spettacolo per la rassegna di improvvisazione teatrale al Teatro del Romito di Firenze.

15021891623_decb91a52c_cCon tante frasi scritte e rinchiuse in un bigliettino gettato in mezzo a quello degli altri spettatori, sabato 25 ottobre le luci del piccolo Teatro del Romito si sono spente. I riflettori illuminavano soltanto tre attori, vestiti di bianco proprio per incrementare la fantasia del pubblico che stava per assistere allo spettacolo d’improvvisazione  “Microstorie” a cura di QFC TEATRO con Daniele Marcori, Deborah Fedrigucci e Renato Preziuso, un bis per la compagnia che già l’anno scorso aveva attirato l’attenzione con gli spettacoli “LOW COST” e “BLACK”.

I tre narratori, pescando uno alla volta i bigliettini, riuscivano anche solo da una parola, o una frase, a creare un brevissima storia. Il primo cartoncino estratto è stato “Tenore” interpretato in più modi, come tenore di vita, su cui poi hanno fantasticato uno sfratto di una madre e di un figlioletto trentenne, una messa all’asta dei mobili, in particolare di un termosifone, da cui, con i soldi ricavati, il ragazzo riusciva a iscriversi a un concorso di canto e a vincerlo come… tenore.

15456512740_397327e12d_cFra i sorteggiati anche “Notte stroboscopica” oppure “Il pampa a cavallo” ma anche “Cancello”; quello che ha forse colpito di più, anche per la sua difficoltà nell’improvvisarlo, è stato “Non ci sono più le mezze stagioni ma mia nonna è un’astronauta”. Fra risate e curiosità nel vedere come lo avrebbero rappresentato, sono bastati due minuti per creare un contrattacco al meschino spettatore che aveva scritto tale frase. Ecco allora inscenato uno speed date, in cui un candidato dei tanti raccontava che sua nonna era stata una astronauta, la famosa Nella Armstrong. Tutto questo accompagnato dalla musica, anch’essa improvvisata, di Alessandro Cristofori, il quarto e silenzioso attore ma necessario alla buona riuscita dello spettacolo.

15639361521_614236376c_cE se tutto era volutamente lasciato al caso, non sicuramente lo era la preparazione dei tre. Infatti si amalgamavano perfettamente insistendo sull’intonazione, sul tono di voce per differenziare e caratterizzare i personaggi, con grande complicità sostenendosi  l’un l’altro e facendo diventare l’errore di uno gioco per tutti. Ma ciò che lasciava stupito il pubblico e che nel contempo affascinava erano i tempi comici, i tempi di reazione alla parola estratta, il creare in così poco tempo una macro sequenza con, spesso, un finale sensato tendente alle cosiddette “freddure” di Campanile. I tre attori, formati in scuole diverse di recitazione, hanno intrapreso, chi prima chi dopo, la strada dell’improvvisazione; inoltre Deborah Fedrigucci e Daniele Marcori hanno prestato il volto al piccolo schermo, mentre Renato Preziuso, oltre ad aver partecipato con la nazionale italiana ai campionati del mondo di Thetresports in Germania, è docente di teatro in alcuni Istituti scolastici.

L’attenzione è sempre rimasta alta perché indirettamente il pubblico veniva coinvolto, e anche chi non ha visto la sua frase pescata si è alzato dalla poltrona soddisfatto nonostante il dubbio di come avrebbero potuto interpretarla. Una buona scusa per tornarci una seconda volta.

Firenze – TEATRO DEL ROMITO, 25 ottobre 2014

Caterina Baronti

MICROSTORIEInterpreti: Daniele Marcori, Deborah Fedrigucci, Renato Preziuso; Musiche dal vivo: Alessandro Cristofori; Compagnia: QFC TEATRO.

Foto: Nicoletta Marrazzo.

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