L’Aida vista dai giovani al Politeama di Napoli
L’amore per l’opera lirica é coraggio

 

 

 

 ©alessiasantambrogio

 

 

Ideato per un pubblico di 6-14 anni, vede la partecipazione di 26 città italiane, 110 repliche, 150.000 studenti, oltre 4500 insegnanti e 20.000 spettatori di pubblico ‘Family’. Non stiamo parlando dell’ultimo evento “Family” targato Disney , ma dell’ Aida di Giuseppe Verdi propostaci da Opera Domani, un progetto per la produzione di opere liriche, introdotte in percorsi didattici.

 

Si tratta di una produzione di un’opera lirica vera e propria, adattata per il pubblico giovane e preceduta da percorsi didattici per le scuole. Gli insegnanti che partecipano al progetto frequentano un percorso didattico tenuto da docenti AsLiCo sull’opera scelta, imparando le arie che saranno poi insegnate ai ragazzi e terminando il percorso con un incontro specifico di drammatizzazione sui temi del libretto.

 

A scuola i ragazzi imparano le arie che canteranno dal posto durante lo spettacolo, approfondendo la storia dell’opera, grazie a libretti didattici ricchi di giochi con spartiti ed indicazioni per creare uno o più oggetti di scena. Insegnanti ed alunni avranno a disposizione un ampio materiale didattico (dispense, CD, libretti, e-learning, etc) che li porterà a teatro dove vivono l’esperienza di partecipare ad uno spettacolo interattivo: l’opera lirica!

 

Io ci sono stato e sono rimasto piacevolmente colpito: ottimo lavoro scenografico e di luci a cura di Gregorio Zurla e Valerio Tiberi, un cast di attori che ruota per ogni spettacolo, almeno tre interpreti per i ruoli principali per altrettante repliche giornaliere, tutto questo si è svolto per due giorni (10 e 11 Marzo) al Teatro Politeama di Napoli.

 

Perché parlare di versione light? L’Aida è un’opera strutturata in quattro atti ma per rendere il tutto più fruibile ai ragazzini delle scuole materne e primarie il regista, Stefano Simone Pintor, sicuramente dotato di una dote innata di sintesi, ha deciso di presentarci l’opera di Verdi rimaneggiata in un unico atto della durata di un’ora e mezza. Qualcuno urlerà alla violenza, ma non è stato così, la storia non subisce tagli significativi e se questo deve essere il prezzo da pagare per vedere bambini felici che cantano “Gloria all’Egitto”, con il direttore Pietro Billi, a dirigerli magistralmente, allora che si facciano versioni light di tutte le opere liriche principali.

 

Il mondo del Teatro e dello Spettacolo in Italia è sempre più in crisi, in progetti come questo c’è quell’elemento di resistenza ed innovazione che forse potrebbe dare nuova linfa vitale a questo mercato. Resistenza perché il mezzo scelto per veicolare valori come l’onore, l’amore, il sacrifico è quello un po’ in là con gli anni dell’Opera Lirica, innovazione perché il target prescelto non è l’uomo blasè ma bensì la famiglia con i suoi limiti e le sue contraddizioni.

 

L’amore per l’opera lirica oggi è coraggio.

 

 

Mario Orsini

 

 

Napoli 12/03/14

 

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