“La parola padre”: paure e desideri delle giovani donne europee

Al Teatro delle Donne lo spettacolo pensato da Gabriele Vacis per i Cantieri Teatrali Koreja.

padre-11_webMentre va in scena “La parola padre”, sul palcoscenico del Teatro Manzoni di Calenzano gestito dal Teatro delle Donne, regna il caos e la rabbia. Una babele linguistica ed emotiva, dove bottiglioni d’acqua (quelli per i distributori degli uffici) rimbalzano tra palcoscenico e platea e diventano ostacoli, muri e labirinti puntualmente abbattuti. Quella stessa confusione e quella stessa rabbia che accomuna le cinque protagoniste (avrebbero dovuto essere sei, ma era assente la macedone Simona Spirovska) dello spettacolo pensato da Gabriele Vacis per i Cantieri Teatrali Koreja e realizzato nell’ambito del Progetto Archeo.S., finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico/Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese.

padre-7_webL’idea di partenza era quella di scoprire quale fosse il rapporto delle giovani attrici, provenienti dall’Europa centro orientale e dal sud dell’Italia, con i rispettivi padri. In particolare, quanto la figura paterna avesse a che fare con l’idea di sicurezza, in relazione a contesti sociali, politici e culturali diversi. Un’indagine che è diventata poi l’occasione per riflettere, in chiave femminile, sul rapporto con la patria, con il passato e con la storia. Una questione di estrema attualità in un’Europa all’apparenza senza più frontiere, ma dove i vecchi conflitti sono sostituiti da nuovi, e da nuove paure e incertezze.

padre-14_webCosì, attraverso un linguaggio scenico originale, che accosta alla forza del gesto, immagini, danze, musiche e l’utilizzo simultaneo di lingue differenti, le sei donne hanno raccontato sé stesse. Il loro incontro è stato immaginato nello scalo di un aeroporto: quasi un ‘non luogo’, uno spazio drammaturgicamente efficace che accosta all’idea del viaggio, di un via vai continuo di arrivi e partenze, di scambi e intersezioni, l’immagine metaforica dell’esistenza. Ma, nell’inevitabile diversità delle esperienze, si sono ritrovati gli stessi dolori, le stesse delusioni e, soprattutto, la stessa rabbia. Sentimenti in cui è stato coinvolto anche il pubblico. Le frequenti interazioni delle attrici con la platea lo hanno chiamato in causa nella ricerca di una comune identità familiare, storica e geografica. Ma nello stesso tempo lo hanno reso complice del desiderio di ribellione delle protagoniste e solidale con la loro confusione. Stati d’animo che nascono dalla difficoltà di liberarsi da un modello culturale imposto e radicato: quello per cui le ragazze non sono libere di decidere della propria vita.

Calenzano (Fi) – Teatro Manzoni, 18 aprile 2015

Lorena Vallieri

LA PAROLA PADRE – Cantieri teatrali Koreja; drammaturgia e regia: Gabriele Vacis; scenofonia e allestimento: Roberto Tarasco; coordinamento artistico: Salvatore Tramacere.

Interpreti: Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia).

Share the Post:

Leggi anche