“La donna ardente”, amore e passione nel nuovo romanzo di Jean-Noel Schifano

La-donna-ardenteChe il nuovo romanzo di Jean-Noel Schifano presenti una struttura narrativa priva di qualsivoglia compromesso (o inibizione), lo si capisce scorrendo già le prime pagine de <<La donna ardente>>: l’Autore non intende porre alcun filtro al lettore, non parla certo per metafore, anzi utilizza un linguaggio crudo ed estremamente ruvido nell’esporre le vicende che si snodano in questo racconto in bilico tra passato, presente e futuro, dove manca una dimensione temporale certa e tutto oscilla continuamente tra ricordi, sensazioni, fotografie.

La storia si svolge a Coulommiers, cittadina di provincia situata nel cuore della Francia e le pagine si rincorrono a ritmo vorticoso, seguono il pensiero e la memoria di Gennaro – italo-francese come l’Autore – professore di liceo e vigile del fuoco volontario: che siano immagini legate all’infanzia e al passato, alle vicende di attualità – come le pandemie, gli incendi, gli omicidi – o ancora alle esperienze erotiche dei personaggi, nessun dettaglio viene lasciato all’immaginazione e la realtà cede il passo ad una visione morbosa, allucinata dell’esistenza, in una storia cadenzata dall’alternarsi estremo tra gli opposti, come nascita e morte, acqua e fuoco, spiritualità e materialità, purezza e violenza.

Il personaggio centrale del romanzo è Amara: è lei la “donna ardente”, la femmina sensuale e, soprattutto, intelligente, sebbene il suo destino pare relegarla al ruolo di “Stupida” del Paese.

Amara diventa la donna di Gennaro, tra loro inizia una storia all’insegna dell’erotismo e della passione. Ma la sensualità che sembra trasudare dal corpo di Amara, autentica donna-fontana (“femme-fontaine”), finisce per accendere le fantasie dei colleghi pompieri di Gennaro, che cadono tutti vittime del fascino micidiale della giovane: e allora la scena si sposta dall’idillio tra due persone al melodramma torbido, che vede un inerme Gennaro “prestare” Amara ai suoi amici, fino a che la situazione non sfugge a tutti di mano, le voci cominciano a scuotere il piccolo tranquillo paese, inizia un processo per stupro e sarà uno, uno soltanto dei personaggi della storia, a pagare tutte le conseguenze di quegli atti scandalosi….

Quello che, senza nemmeno troppi giri di parole, è un abuso, nei confronti di una ragazza ardente quanto si vuole ma pur sempre giovanissima, da parte di uomini adulti, questo rendere “oggetto” il corpo di una donna in realtà davvero intelligente e sensibile, non riesce tuttavia a prevalere sul vero filo conduttore dell’impianto narrativo, ossia l’appassionato amore di Gennaro per Amara, uno dei (pochi) aspetti della storia che assume toni delicati e intrisi di tenerezza e rimpianto: con la nostalgia si apre il romanzo, con la nostalgia di chi ha perso per sempre la persona amata si chiude.

Di padre siciliano e madre lionese, Jean-Noel Schifano ha diretto l’Istituto Francese di Napoli dal 1992 al 1998. Ha tradotto i grandi autori italiani, tra cui Eco, Sciascia, Morante, Svevo, Savinio.

In Italia per l’editore Pironti ha pubblicato Chroniques napolitaines (1986), Neapocalisse (1990) e La danza degli ardenti (1994).

La donna ardente, Tullio Pironti Editore (traduzione di Gabriele Anaclerio), novembre 2013, pagine 188, euro 16.

Alina Domi

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