“La buona legge di Mariasole”, le donne di camorra raccontate da Carrino

copertina_1471Con l’avvento di “Gomorra” nella sua versione letteraria, teatrale, cinematografica, ed infine televisiva, il regno della camorra ha avuto un impatto mediatico notevole, trasformando un cancro della società in una fitta trama di vicende che appassionano l’utente di turno. Affacciandosi in questo mondo, “Acqua storia” di Luigi Romolo Carrino stupì non poco per la scelta di una tematica parecchio originale, ovvero la storia di due affiliati a clan camorristici che, dietro una facciata da padri di famiglia, nascondevano una romantica ma turbolenta relazione sentimentale omosessuale.

Come diretto seguito di quell’opera, l’autore pubblica, per la collana Sabotage della “E/O Edizioni”, “La buona legge di Mariasole” in cui la protagonista diventa la vedova di uno dei due uomini del primo romanzo, alle prese con lo sconvolgimento emotivo e relazionale che incombe sulla sua vita. Una donna di camorra è ciò che suo malgrado deve diventare Mariasole, una Femmina con la F maiuscola che, non solo deve fare i conti con la sua verità coniugale, ma anche con una gerarchia di rispetto e di terrore che regna sovrana all’interno del proprio clan e di quelli congiunti.

Scorrevole e molto appassionante, la vicenda raccontata da Carrino, utilizzando lo stesso linguaggio che avrebbe la stessa Mariasole, mette in luce tutti gli stati d’animo della protagonista in modo magistrale: dalle emozioni contrastanti per aver perso il proprio marito e il padre di suo figlio, alla necessità di rimboccarsi le maniche ed affrontare un percorso di vita che non vorrebbe le appartenesse in prima persona, spinta però da una sete di vendetta per aver perso l’uomo che amava, nonostante tutto. Tra tanti prodotti che ormai trattano la camorra con la leggerezza di un libro da teen ager, Carrino è riuscito a trovare la strada giusta per affacciarsi in un mondo difficile e raccontarlo in modo impeccabile.

Gaetano Cutri

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