“Il resto è silenzio”. Il dramma del potere in Shakespeare

Il Coordinamento Teatro come Differenza presenta il suo ultimo lavoro alla rassegna Shakespeare Shaker della Fondazione Teatro della Toscana.

Progetto ambizioso e impegnativo quello del Coordinamento Teatro come Differenza che da anni opera nei centri di salute mentale e che ha presentato il suo ultimo lavoro nell’ambito della rassegna estiva Shakespeare Shaker dedicata dalla Fondazione Teatro della Toscana al 400esimo anniversario della morte di Shakespeare. “Il resto è silenzio”, andato in scena al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci, ha visto protagonisti i pazienti di diversi centri diretti dalle cinque compagnie confluite nel Coordinamento: Arbus, Arte in Corso, EsTeatro, Isole Comprese e Sfumature in Atto. Un progetto non facile, sia dal punto di vista organizzativo che scenico, poiché i cinque gruppi hanno preparato ognuno l’estratto di un dramma shakespeariano per poi riunirsi in un format dal filo conduttore unico: il tema del potere, nelle sue svariate forme.

2 LOW - Il resto e' silenzio _ ph. Paolo CortesiPower, metafora di una mente corrotta creatrice di intrighi e delitti, o anche produttrice di confusioni che in alcuni disturbi diventano la norma. Dialoghi e monologhi intensi, resi ancor più preziosi quando recitati da attori non professionisti durante un percorso di recupero e di riscoperta del sé. E quale mezzo migliore del teatro per entrare a contatto con l’interiorità, per sfiorare gli angoli più nascosti della mente e del cuore. Shakespeare, con il suo linguaggio universale, poetico ed emotivo, scruta i tormenti dell’anima, li racconta e li esibisce al mondo; attraverso il suo teatro l’essere di ognuno si libera, interpreti e spettatori partecipano a un solo soffio vitale in cui riconoscersi tutti e ciascuno. In scena il dramma e la solitudine di personaggi assetati di potere, come in “Re Lear” (Arte in Corso) e in “Riccardo III” (EsTeatro), che diventano essi stessi vittime della loro brama, o di altri soggiogati dal potere altrui al punto da diventare pazzi, vedi “Otello” (Arbus) e “Amleto” (Isole Comprese). Interpreti passionali e puntuali hanno reso vive queste anime oscure, protagoniste delle tragedie shakespeariane più note e amate. A fare da cornice il lavoro di Sfumature in Atto su “La Tempesta” i cui passi aprono e chiudono lo spettacolo: perché non si tratta, forse, sempre di tempeste interiori che lacerano e torturano le «povere anime tutte perdute»? Alla fine è Prospero, infatti, a congedare il pubblico con la sua tirata sempiterna sull’effimera realtà dei sogni, del teatro e, anche, del potere stesso.

Firenze – TEATRO STUDIO MILA PIERALLI, 14 giugno 2016

Mariagiovanna Grifi

IL RESTO È SILENZIO – Il dramma del potere in Shakespeare. Liberamente tratto da 5 opere di William Shakespeare; Consulenza drammaturgica: Giacomo Fanfani; Regia: Coordinamento Teatro Come Differenza (Arbus – Arte in Corso – EsTeatro – Isole Comprese – Sfumature in Atto); Luci: Lorenzo Castagnoli; Costumi: Antonio Musa; Musiche originali: Tommaso Hagge. In collaborazione con: Servizio di Salute Mentale Adulti SOS-SMA 1-4, 2, 3, 5 Firenze e SOS-SMA 6 Campi Bisenzio.

Foto: Paolo Cortesi.

Share the Post:

Leggi anche