“Il matrimonio”: i Cantieri Teatrali Koreja spettacolarizzano Gogoľ

Esperimento riuscito per lo spettacolo “Il matrimonio”, riadattamento dell’omonima commedia in due atti di Gogoľ ad opera di Salvatore Tramacere, che ne cura anche la regia.

Una scena dello spettacolo "Il Matrimonio"
Una scena dello spettacolo “Il Matrimonio”

Tra dialoghi incalzanti e liti furibonde, il pubblico entra nel grande set di quella che sembra una trasmissione televisiva come se ne vedono ormai a dozzine, con tanto di presentatore attento all’irrinunciabile apprezzamento del pubblico, poltroncine da intervista e confessionale. Ed è questa la cornice in cui si susseguono le storie di tre donne e quattro uomini. I protagonisti dello show sono single che aspirano al matrimonio: una giovane figlia di mercanti in cerca del marito ideale, uno scapolo andato a vivere da solo, convinto da terzi che il matrimonio sia il coronamento di una vita, amici e familiari. Ognuno dei personaggi – nella sua ben definita caratterizzazione – nasconde profonde inquietudini e un senso di solitudine che vanno ad amplificarsi attraverso il teleschermo.

In questo spettacolo, assolutamente contemporaneo nonostante i due secoli che ci separano dalla sua scrittura originale, la compagnia Cantieri Teatrali Koreja ha avuto la capacità di trasformare l’opera ottocentesca in vero e proprio show televisivo in cui si presta aiuto ai giovani single in cerca di un compagno di vita ideale: una trasmissione quindi, di quelle improntate sul concetto di “realtà”, là dove di reale c’è ben poco. E ritroviamo infatti figure che potremmo facilmente assimilare alle nostrane “regine” del pomeriggio o della domenica, conduttrici di show in cui i momenti di tensione vengono prontamente placati dal proverbiale stacchetto musicale, le emozioni si spettacolarizzano fino ai primi piani sulle lacrime dei concorrenti e i veri desideri personali contano in fondo molto poco. Ed è proprio questo, ciò che “Il matrimonio” spiattella davanti al pubblico che sorride, tra sguardi spiazzati e ironicamente consapevoli.

Tramacere ha così preso a pretesto il lavoro di Gogoľ per rivolgere allo spettatore una pungente denuncia al grande mondo dello show-business dove si punta sui lustrini, dove ogni azione viene falsata dallo schermo e ogni sentimento – reale o fasullo che sia – va mostrato ad un pubblico avido di “vita vera”. Dove le decisioni, sia che si tratti di scegliere un compagno per la vita o un abito da indossare, vengono prese in tempi televisivi: i trenta secondi canonici prima della risposta definitiva.

Gli attori, con grande energia e ironia, abbattono la quarta parete senza risultare banali, rendendo ancora di più lo spettatore partecipe di quella scelta che tutti attendono.

Il finale, nella sua imprevedibilità, lascia in chi lo osserva l’idea che la realtà, per quanto beffarda e caotica, sia sempre un gradino al di sopra dell’inquietante finzione.

Bari, Teatro Kismet 15 novembre 2014,

 Alessandra Lacavalla

 

IL MATRIMONIO

di Gogoľ

Adattamento e regia SALVATORE TRAMACERE

con FRANCESCO CORTESE, GIOVANNI DE MONTE, CARLO DURANTE, ERIKA GRILLO, ANNA CHIARA INGROSSO, EMANUELA PISICCHIO, FABIO ZULLINO

Allestimento e luci LUCIO DIANA

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