“Il gatto sfigato”, la tenerezza felina di Frezzato

Nonostante il calendario ci dica che ormai anche il 2019 sia alle porte, le superstizioni non riescono proprio ad abbandonare il pensiero di alcune persone. Ecco quindi il costante evitare di passare sotto le scale, trattare con molta attenzione gli specchi e soprattutto guardare con la dovuta circospezione i gatti neri. I poveri micetti sono quindi, spesso, piuttosto denigrati, per delle convinzioni ancestrali che fanno tutt’oggi fatica ad essere estirpate: approfittando di questi concetti, il bravissimo Massimiliano Frezzato, pubblica con “Lavieri” il suo nuovo lavoro intitolato “Il gatto sfigato”.

Protagonista del breve e tenero racconto è un piccolo gatto nero, persino preso in giro dai suoi stessi simili, che un giorno decide di abbandonare il suo solito tetto, iniziando a vagare nel centro di una città, scontrandosi con tutti i pericoli delle grinfie umane. Vecchiette arzille, bambini in sovrappeso e amanti dei cani sono solo alcuni dei personaggi che vorrebbero stringere a sé il bel gattino che però, pian piano, scoprirà il desiderio di restare randagio e godersi la libertà posseduta, nonostante le beghe dovute al suo manto scuro.

Il finale a sorpresa con un sapore fantastico renderà appetibile agli occhi dei più piccoli, e non solo, il racconto, che miscela sapientemente delle illustrazioni accattivanti con dei piccoli passaggi narrativi in rima che rendono preziosa e scorrevole la lettura. Ancora una volta, pur abbandonando il mondo delle fiabe classiche, Frezzato fa centro con una storia originale che può accompagnare il lettore a dire addio alle stupide superstizioni sul mondo felino.

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