“IL BALLO” dell’effimero

Un canapè verde acqua su cui dorme adagiata la protagonista, in una scena contornata da specchi coperti da plastiche. L’effimero, la vacuità, la visione distorta della realtà appaiono immediatamente grazie all’essenziale scelta scenografica. Il dramma, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco, trae libera interpretazione dal testo di Irène Némirovsky. Vuole esser la denuncia del desiderio di un riscatto sociale, l’affermazione del proprio posto in una borghesia fatta di titoli e apparenza.

L’interpretazione della Bergamasco molto lascia a desiderare, l’alternanza dei ruoli (madre, padre e figlia) caratterizzata da gesti ripetitivi che identificano i personaggi e da un uso della voce a tratti grottesco se non addirittura caricaturale, risulta spiacevole all’udito e non sempre comprensibile. Perde forza il testo, che probabilmente, avrebbe meritato un’interpretazione pulita, scevra da eccessivi colori di una voce nasale per il sol gusto di assumere un tono “aristocratico”.

Sessanta minuti in cui si cerca di comprendere le parole e quando finalmente la recitazione diventa leggermente più chiara, i personaggi si accavallano e non resta che la semplicistica espressione del dramma di una donna insicura, madre incapace, figlia ribelle, marito succube e inerte. Privo di pathos e lontano da una realtà che poco si rispecchia nel testo, troppo lontano dal quotidiano vivere. Anacronistico pur rappresentando temi costanti: conflitto madre-figlia, desiderio di ascesa sociale, odio, invidia. Il tutto é come annebbiato, coperto dal cellophane proprio come gli specchi e il corpo della protagonista.

Merito assoluto alla scena di Barbara Petracca.

 

Roma, teatro Vascello, 22 Gennaio 2016

 

Elena Grimaldi

Dal 22 al 31 gennaio 2016 Sala Giancarlo Nanni

Teatro Franco Parenti/Sonia Begamasco

IL BALLO
racconto di scena ideato e interpretato da Sonia Bergamasco 
liberamente ispirato a Il ballo di Irène Némirovsky

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