I vincitori al Genova Film Festival

Al termine della XVII edizione, il festival organizzato dall’Associazione Culturale Daunbailò e diretto da Cristiano Palozzi e Antonella Sica si conferma un importante osservatorio sulle nuove tendenze e momento di incontro e confronto tra registi e pubblico

Il napoletano Marco Mario de Notaris
Il napoletano Marco Mario de Notaris

Fra i 20 cortometraggi finalisti, la giuria ufficiale composta dal direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio Jacopo Chessa, dal regista Mirko Locatelli e dalla sceneggiatrice Giuditta Tarantelli, ha attribuito all’unanimità il premio per il miglior cortometraggio al film Messaggi da fuori di Alessio PasquaPer la messa in scena e l’impegno civile che, in attento equilibrio, permettono all’autore di trattare un tema difficile come quello della camorra e dei suoi ricatti, sfidando con coraggio le minacce dei clan, realizzando un’opera matura e complessa. L’interpretazione dell’attore protagonista, Marco Mario de Notaris, al tempo stesso intensa e controllata, risulta essere di grande efficacia e contribuisce a favorire il giusto impatto emotivo”.

Il premio per la miglior colonna sonora è stato assegnato al film Vudu dolls di Raimondo Della Calce Per la qualità dell’atmosfera sonora e la maturità nel creare la giusta armonia tra effetti sonori, musica e voci, in completa sintonia con l’evoluzione dei personaggi e lo sviluppo drammaturgico del film”.

La giuria ha assegnato anche due menzioni speciali a ReCuiem di Valentina Carnelutti Per la capacità di calare lo spettatore in una dimensione quotidiana, nella quale irrompe l’evento drammatico, con un gusto naturalista, un’attenzione alla recitazione e un uso coerente del tempo filmico, senza scadere mai nella retorica e nel didascalismo” ed a A passo d’uomo di Giovanni AloiPer la capacità di universalizzare una storia semplice, lasciando intravedere una ricerca stilistica che, traendo spunto da un’urgenza, riesce a raggiungere un risultato a tratti impreciso ma asciutto, sincero e coraggioso”.

Ex-aequo, invece, per il miglior documentario dove la giuria, composta dai registi Gianluca De Serio e Massimiliano De Serio e dal fotografo Alberto Terrile ha premiato due delle 9 opere in concorso: Arctic Spleen di Piergiorgio CasottiL’uomo sulla luna di Giuliano Ricci. “Perché affrontano entrambi una riflessione sul rapporto tra la vita e la morte restituendo un ritratto interiore e antropologico allo stesso tempo, con due diverse e complementari declinazioni dell’aldilà. Arctic Spleen costruisce con coerenza estetica un saggio-diario intimo e universale. L’uomo sulla luna, partendo dalle sue tre splendide protagoniste, inscena un dialogo tra i vivi e i morti in forma di ironiche lamentazioni”.

La giuria del premio della critica, composta da Claudio Bertieri, Massimo Lechi, Anna Parodi, Aldo Viganò e Barbara Zorzoli ha deciso all’unanimità di segnalare due film tra quelli sottoposti al suo esame e di assegnare ex-aequo il Premio della Critica. La giuria segnala nella sezione Fiction, Vudu dolls di Raimondo della Calceper la divertita e divertente definizione dei personaggi di un racconto gestito con personale e consapevole uso della tecnica di animazione” e nella sezione Documentari, Quello che resta di Antonio Martinoper il sapiente uso di una sintesi tra documento storico e ricostruzione cinematografica, evidenziata nel raccontare la tragedia della guerra di Bosnia”.

Il Premio della Critica viene assegnato ex-aequo a:  Ehi muso giallo di Pierluca Di Pasquale per la funzionalità visiva e drammaturgica con cui il film sa fondere la rappresentazione di personaggi che raccontano o ascoltano una storia con la messa in scena cinematografica della storia raccontata” e a Arctic spleen di Piergiorgio Casottiper il pregevole legame che il film sa costruire, senza retorica né moralismo, tra la tragedia dei giovani che si suicidano o tentano il suicidio in Groenlandia e la rappresentazione visiva del loro habitat, insieme inquietante e affascinante”.

Il premio Daunbailò, assegnato dall’Associazione organizzatrice del Festival, è stato invece assegnato al documentario Arctic Spleen di Piergiorgio Casotti.

Vince il concorso Obiettivo Liguria il documentario La zona grigia di Giacomo Pallaver e Alberto Strano, “perché, nonostante la difficoltà nel trattare un argomento impegnativo come la Shoah, ha saputo tenere un ammirevole equilibrio tra resa espressiva, lirismo e istanze etiche.” La giuria, composta dai registi Fabrizio Lo Presti e Adel Oberto e dal docente e saggista cinematografico Saverio Zumbo, ha inoltre deciso di assegnare tre menzioni speciali a:
 All’ombra del porto di Serena GarganiPer aver saputo trattare il tema dell’immigrazione allargando lo sguardo a diversi mondi e ordini di discorso. Tra Genova e Dakar; tra documentazione sociale e ispezione dell’immaginario”,
 Perù storie e persone di Sergio SchenonePer la lucidità di analisi con cui viene affrontata la realtà peruviana; per la partecipazione e l’equilibrio, la sensibilità e la precisione, con cui ne sono rilevate le dinamiche sociali, storiche e politiche”,
 Sotto il mare d’acciaio di Giampiero OrselliPer lo sguardo personale, poeticamente risentito, lucidamente parziale portato sulla devastazione ambientale subita da Cornigliano, con libertà stilistica, spontaneità e forza evocativa.”

Il premio del pubblico è stato vinto dal film Uno di noi di Gino Versetti
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