“I Liberatori”, Cinzia Mirabella rilegge Malaparte nei sotterranei napoletani

Raccontare la guerra dal punto di vista dei perdenti è sempre un’operazione affascinante, e ben lo sapeva Eschilo che nell’opera più antica di cui c’è rimasta traccia, “I Persiani”, fa parlare, per l’appunto gli sconfitti, soldati e sovrani, nonostante lui appartenesse allo schieramento opposto, e, dopotutto “le civiltà le fanno i perdenti” scrive Curzio Malaparte in quello che è uno dei romanzi più spietati nel raccontare non tanto gli orrori della guerra, quanto quelli del dopo guerra, vissuto dal popolo napoletano, con  uno sguardo crudo e disincantato su una città sulla quale tutti, anche il Vesuvio, in quel 1945, chiusero gli occhi, per non assisterne allo sfacelo. Ed è a questo che fa riferimento Cinzia Mirabella, regista nonché autrice dello spettacolo “I Liberatori”, che ha tratto dal romanzo “La Pelle”. Già, perché Mirabella decide, nel minuzioso ed intelligente adattamento drammaturgico, di utilizzare il materiale di cui il libro è pieno per raccontare esclusivamente il punto di vista della classe sociale più disagiata, riadattando anche i capitoli che originariamente sono ambientati nella pur colpita società borghese dell’epoca, in un contesto che ricorda il ciclo dei vinti verghiano o, ancor di più, i miserabili di hughiana memoria,  in una strepitosamente attinente location quale gli antri umidi e claustrofobici della Napoli sotterranea. Mirabella utilizza il testo di Malaparte per ricordare che la seconda guerra mondiale a Napoli non finì certo con le giustamente celebrate quattro giornate, ma continuò in quella nottata di cui scrisse proprio in quei giorni Eduardo, una nottata che, sappiamo bene, per certi versi ancora non è passata. I personaggi, portati in scena da un gruppo di affiatati e giovani attori, si muovono con la stessa frenesia dei topi (e qui il giusto riferimento che l’autrice/regista fa nelle note al romanzo “La Peste” di Camus) dando vita agli episodi con una fluidità che regala al pubblico un’ora di vero spettacolo ed anche un’occasione di vivere una delle attrazioni monumentali più importanti della città, il tutto con la giusta dose di dramma e pathos teatrale. Lo spettacolo è, a nostro avviso, anche un buon punto di partenza per un auspicabile sviluppo, e davvero la crescita esponenziale di questo progetto potrebbe trovare la sua giusta dimensione impegnndo come set anche altre zone storiche della città.

Napoli, 4 gennaio 2015-    Napoli sotterranea- Pzzetta S. Gaetano

 

Gianmarco Cesario

 

I Liberatori

tratto da “ La Pelle “ di Curzio Malaparte -riscrittura e regia di Cinzia Mirabella

con Marco Bellomo, Snappy Bergamo, Antonio Braucci, Nicoletta D’ Addio , Irene Grasso , Martina Liberti , Francesco Nappi , Nicola Tartarone, Dario Tucci

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