“Henshin”, l’antologia manga di Bao Publishing

Il terzetto di uscite che include il primo volume di “Dosei Mansion” in cui si fa la conoscenza di un futuro alternativo in cui l’umanità è “scappata” in un anello che stratifica gli abitanti in base al ceto sociale e dopo “Fiori di biscotto” che sottolinea il contesto scolastico nipponico attraverso gli occhi di studenti ed insegnanti, la Bao Publishing proprone “Henshin” di Ken Niimura.

Agli occhi di qualcuno, l’autore potrebbe essere già noto a buona parte del pubblico per il suo “I kill giants” che ha beneficiato anche di una trasposizione in live action sulla piattaforma Netflix. Questa volta l’autore ha deciso di proporre 13 storie brevi che sono di difficile collocazione visto che i temi trattati appaiono completamente diversi, sia per quanto riguarda i protagonisti sia per la scelta dei temi trattati.

Non solo queste sono le differenze che si avvertono nella lettura tra un racconto e l’altro, ma anche una chiave di lettura diversa da opera breve ad opera breve, con stili di narrazione che sembrano quasi opera di autori diversi per quanto slegate tra loro. Probabilmente questo tipo di scelta non deriva dal semplice accorpamento di diversi racconti per formare un’antologia, ma un chiaro messaggio che appare una volta letto tutto il lavoro.

L’autore infatti riesce a passare con una certa disinvoltura da racconti da leggere con un sorriso stampato in faccia ad agghiaccianti storie che lasciano il lettore con una botta nello stomaco per epiloghi inaspettati, talvolta anche forti: la differenza abissale che passa tra un racconto e l’altro potrebbe essere la chiave di lettura mediante che potrebbe suggerire di prendere gli eventi della vita esattamente come vengono, naturalmente, dal meglio al peggio.

Senza entrare nel merito delle storie per evitare il gusto di apprezzarle senza anticipazioni, alcune brillano in modo particolare come l’incredibile epilogo di un pic nic disturbato da un uomo anziano così come gli strani incontri che possono verificarsi in un contesto alla sliding doors, perdendo un treno importante per tornare a casa dopo il lavoro.

Spesso i racconti sono intervallati da spiritosissimi siparietti in cui lo stesso Niimura è il protagonista, autodisegnandosi nella vita di tutti i giorni e raccontando aneddoti che riguardano la presenza di un gatto che potrebbe essere immaginario se non manifestasse la sua presenza solo divorando il cibo trovato e lasciando ricordini poco piacevoli in vari angoli della casa: ironici e spensierati, questi brevi racconti rappresentano una chicca all’interno del volume.

“Henshin” si presenta come un volume magnificamente confezionato dalla Bao grazia ad un’elegante sovracopertina ed un formato più che soddisfacente, da circa 300 pagine scorrevolissime alla lettura e con il pregio di mostrare uno spaccato del fumetto giapponese diverso dal solito grazie a questi primi esponenti della nuova collana “Aiken”.

Gaetano Cutri

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