Grandi classici e drammaturgia contemporanea al Teatro Metastasio di Prato

Una ricca programmazione pensata per un pubblico eterogeneo, ma attenta alla qualità artistica.

Si preannuncia una stagione di grandi numeri quella della Fondazione Teatro Metastasio di Prato con trentuno titoli in cartellone per 126 recite, tra cui sette nuove produzioni in sede e ventiquattro spettacoli ospiti, otto rappresentazioni al Metastasio, otto al Fabbricone, quattro al Fabbrichino e undici nel progetto d’artista al Magnolfi, a cui vanno aggiunte le performances ospitate in occasione di Contemporanea Festival, nelle parallele rassegne MET Ragazzi e MET Danza e nella XXIII edizione di MET Jazz. Filo conduttore il “rischio culturale” che, come spiega il direttore della Fondazione Franco D’Ippolito, «è asse portante del Metastasio e primo motore della sua proposta artistica». Tra le sfide anche quella di aumentare la cosiddetta occupancy, ovvero la percentuale del tasso di utilizzo delle sale, già cresciuta lo scorso anno di oltre il 20 per cento grazie a un repertorio popolare e contemporaneo capace di soddisfare un pubblico eterogeneo.

Tra le nuove produzioni da segnalare la rilettura di Peter Stein del “Richard II” di Shakespeare e quella di Roberto Latini di “Quartett” di Heiner Muller, che vedrà protagonisti Valentina Banci e Fulvio Cauteruccio. Valerio Binasco, con “Night bar”, porterà in scena tre brevi pezzi di Harold Pinter: “Il calapranzi”, “Tess” e “L’ultimo ad andarsene”. Mentre, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Don Lorenzo Milani, Leo Muscato proporrà in anteprima il suo “Vangelo secondo Lorenzo”. Prima assoluta anche per Massimiliano Civica che, dopo il successo dello scorso anno di “Un quaderno per l’inverno”, firmerà assieme ad Armando Pitozzi “Belve. Una farsa”. Livia Gionfrida si ispirerà a memorie individuali e collettive legate all’immaginario religioso per realizzare “Gioia. Via Crucis per simulacri”. Infine, uno degli artisti più talentuosi della scena contemporanea, il regista, drammaturgo e coreografo francese Pascal Rambert, affiderà a Paolo Musio e al suo cane “L’arte del teatro”, un monologo sulla vita e la passione per il palcoscenico.

Tra le riprese ampio spazio è dato alla rilettura di grandi classici quali Pirandello, presente in cartellone con due titoli: “Sei personaggi in cerca d’autore” interpretato da Eros Pagni e “I giganti della montagna” nella visionaria versione di Roberto Latini; Shakespeare, con il “Giulio Cesare” diretto da Alex Rigola; Dostoevskij, a cui è dedicata sia la riproposta di “Delitto e castigo” dell’artista moscovita Konstantin Bogolomov, sia “Il giocatore” nella rilettura di Vitaliano Trevisan. E ancora: “Ifigenia, liberata” di Euripide portata in scena da Carmelo Rifici; “Il misantropo” di Moliére riletto da Monica Conti; “Play Strindberg”, adattamento del capolavoro “Danza macabra” di Friedrich Dürrenmatt firmato da Franco Però.

Ovviamente non mancherà una finestra sulla drammaturgia contemporanea con “Amore” di Spiro Scimone e Francesco Sframeli e con “Emilia” del drammaturgo e regista argentino Claudio Tolcachir, ma soprattutto con il progetto “Piacevoli conversazioni”, un percorso di approfondimento su quattro artisti – Tindaro Granata, Saverio La Ruina, Gli Omini, Sandro Lombardi – che presenteranno i propri spettacoli al Teatro Magnolfi e che incontreranno il pubblico per raccontarsi e confrontarsi sul proprio mestiere, i propri percorsi artistici, i sogni e le ansie. Dieci giorni per ogni artista, con spettacoli dal venerdì alla domenica e “piacevoli conversazioni” con il pubblico dal martedì al giovedì.

Per il programma completo e tutte le informazioni: www.metastasio.net

Lorena Vallieri

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