Grado Zero: la rassegna dell’Officina degli Esordi alla sua seconda edizione

Torna nello spazio dell’Officina degli Esordi di Bari – Laboratorio urbano gestito dal Teatro Kismet e da Bass Culture – la rassegna teatrale Grado Zero, appuntamento che dà voce alle giovani compagnie pugliesi.

 

Il cartellone dello spazio di via Crispi presenta infatti, per la sua seconda edizione, sette appuntamenti con il teatro contemporaneo prodotto dalle nuove leve. La kermesse – quest’anno in collaborazione con il neonato Apulia Fringe Festival 2015 – ospiterà inoltre gli spettacoli vincitori del contest: L’Albero, di e con Nicola Conversano; Padroni delle nostre vite, di e con Ture Magro.

Inaugurata giovedì 5 novembre, la rassegna ha portato sul palcoscenico Elio Colasanto e Alessia Garofalo nello spettacolo Nella gioia e nel dolore, in cui i protagonisti vestono i panni di due sposi pugliesi che vivono la loro quotidianità fatta di cliché e sentimenti gretti. L’amore, ai loro occhi, è solo una mera convenzione alla quale bisogna attenersi per non restare soli, per paura del giudizio degli altri. Sullo sfondo di questa storia però, viene svelato un segreto, una vera e propria confidenza di un amore vero e nascosto tra i genitori degli sposi. Dinosauri (con Giovanni Delfino, per la regia di Roger Rodin, coproduzione internazionale Teatri del Vento – Institutet för Scenkonst), andato in scena il 26 novembre, risulta essere una vera e propria denuncia, un appello in difesa dei valori umani, del diritto alla spiritualità dell’uomo. Saranno Francesco d’Assisi e Vladimir Majakovskij a dare voce a questa preghiera: due personaggi distanti, nel tempo, nella cultura e nella situazione politica che li circonda, ma allo stesso tempo adatti a presentare la società moderna, il cui fondamento – il mercato – non è più al servizio dell’uomo, ma è diventato l’uomo una macchina che serve il mercato.

Il prossimo spettacolo, stasera 17 dicembre, è il già citato L’Albero, per la regia di Vittorio Continelli e collaborazione alla scrittura di Michele Santeramo. Qui, un contadino scopre che un albero è stato spostato dalla campagna al centro di una piazza di città. Decide di partire e arrendersi alla legge della modernizzazione, ma alla fine sarà costretto a tornare alla campagna e al ricordo di una sapienza, di un’appartenenza. Il 28 gennaio andrà invece in scena l’altro vincitore dell’Apulia Fringe Festival 2015, Padroni delle nostre vite, una produzione Sciarra Progetti, in collaborazione con Studio Nois. Viene raccontata la storia di un giovane imprenditore che decide di non subire più il ricatto, di non cedere alle richieste della ‘Ndrangheta, denunciando il malaffare. Lo spettacolo fa il quadro della situazione italiana e delle battaglie contro la criminalità organizzata. Parla dei cittadini che lottano per mantenere saldi i loro diritti. Si aspetterà poi giovedì 3 marzo per lo spettacolo H24 – A casă – di V. Simone, L. Graziosi, A. Gambaccini, M. Longo, A. Tedone, B. Duarte; con A. Gallo, L. Graziosi, A. Gambaccini, A Tedone, M. Longo, B. Duarte; ideazione e cura del progetto di Valeria Simone. Il tema principale si incentra sulla disuguaglianza legata alle badanti e colf straniere, vittime della disparità di genere. La loro condizione le porta a rinunciare ad occuparsi dei propri figli e genitori, trasferendosi all’estero e dando alla donna occidentale più libertà e possibilità lavorative. Queste giovani donne partono dalla Romania – Acasă in rumeno significa casa – entrando da straniere nelle case di sconosciuti, in attesa di un futuro migliore, quando potranno tornare dai loro affetti più cari. Il tempo è il fulcro della pièce, dilatato all’infinito come la loro disponibilità, H24.

Sara Bevilacqua racconterà al pubblico, il 24 marzo, la storia di tre donne che hanno perso tutto per amore. Storie molto lontane tra loro, per spazio, tempo e cultura, ma tutte legate dallo stesso dolore, quello della ferita d’amore. Lo spettacolo – intitolato Del perduto amore – si avvale della collaborazione di Paola Petrosillo per voce e chitarra.

La rassegna Grado Zero si concluderà, giovedì 7 aprile, con lo spettacolo Ti affitto un… ispirato a The rental di Mark Haravey Levine e scritto da Areté Ensemble con gli allievi del laboratorio La vita tra le righe. In scena, nel tempo di un atto unico, la storia di Harold e Sonia.

 

Una rassegna tutta da scoprire.

 

Alessandra Lacavalla

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