“Eva contro Eva”: la compagnia Giardini dell’Arte al Teatro Lumière

Tratto dal romanzo di Mary Orr la riproduzione dello spietato mondo dello spettacolo per la regia di Marco Lombardi.

Secondo titolo in cartellone il 23, 24 e 25 ottobre per “Eva contro Eva”, che ha visto il suo esordio al Teatro Lumière di Firenze, opera tratta dal racconto di Mary Orr del 1946, dal quale il regista Joseph L. Mankiewicz decise di ricavarne una pellicola cinematografica ancora oggi acclamata dal grande pubblico. Il riadattamento di Marco Lombardi si presenta fedele alla versione originale e coraggioso nell’insieme per il consistente cast sul palco.

Una storia sul teatro che ripercorre la carriera di una famosa attrice di Broadway, Margo Channing, che ormai passati i primi ‘anta’ e forse un po’ annoiata dal tenore di vita solitario tipico della carriera d’artista, conosce una giovane fan, Eva Harrington, che con la sua ingenuità e devozione non solo diventa la sua prediletta, ma non perde tempo nel farsi apprezzare anche dagli amici e colleghi della celebre diva, come il commediografo Lloyd Richards e sua moglie Karen, nonché il fidanzato di Margo, Bill Sampson, regista teatrale dell’ultima pièce in cartellone. Purtroppo queste eccessive ed assidue cure finiscono per disturbare l’irrequieta signora Channing, diffidente dell’avvicinamento che segue tra Eva e Bill. Proprio durante la festa di compleanno organizzata per il suo compagno, al quale prendono parte anche il critico teatrale Addison De Witt e il produttore Max Fabian, l’attrice che diffida di Eva per il suo falso perbenismo, litiga con lei e con Bill, dopo averli visti confabulare affettuosamente insieme. È l’inizio dello scontro, che farà ottenere ad Eva il ruolo di sostituta di Margo, spodestandola dal suo trono.

Una commedia singolare, dunque, che nella versione cinematografica di Mankiewicz ottenne ben 14 nomination agli Oscar, vincendone 6, tra cui quello per Miglior Film. Ancora oggi resta l’unico lungometraggio nella storia del cinema ad aver ricevuto ben 4 nomination per le interpretazioni femminili, tra cui quelle dell’eclettica Bette Davis e della promettente Anne Baxter. Come nel romanzo della Orr, anche nella rivisitazione di Lombardi si svela immediatamente la strana realtà che spesso circonda il teatro e le retrovie dello spettacolo. La disillusione e l’imperturbabilità vengono a galla, mostrandoci un covo invaso da crudeli ambizioni, fatto di inganni e mosse barbare con l’unico scopo di conquistarsi quell’attimo di celebrità. ‹‹Tutti come api munite di pungiglioni, pronte a fare il miele››. Se molto bravo fu Mankiewicz nel guidare gli attori, che riuscirono a dare il meglio di sé mettendo in atto un intelligente lavoro di equilibrio tra sceneggiatura e regia, nel riadattamento riproposto da Lombardi le interpretazioni, soprattutto al femminile, non riescono a trasmettere lo spirito pungente e satirico dell’opera, la loro efficacia tarda ad arrivare. Si rivelano meritevoli, invece, il bravissimo Aldo Innocenti nel ruolo del critico Addison De Witt e il vivace Gianfranco Obinu nei panni del produttore Maz Fabian.

Firenze – TEATRO LUMIERE, 25 ottobre 2015

Mara Marchi

EVA CONTRO EVARegia: Marco Lombardi; Aiuto regia: Sandra Bonciani; Produzione: Giardini dell’arte; Disegno luci: Luca Romagnoli; Costumi: Fiamma Mariscotti; Musiche Originali: Stefano De Donato; Scenografia: Maya Boll; Fonico: Filippo Zeppi; Voce fuori campo: Marcello Sbigoli; Interpreti: Maria Paola Sacchetti, Caterina Boschi, Francesco Falsettini, Cristina Bacci, Pietro Venè, Aldo Innocenti, Stefania Loli, Gianfranco Obinu, Amita Barbieri.

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